giovedì 12 maggio

di | 11 Maggio 2022

Gv. 3,22-30

Dopo queste cose, Gesù andò con i suoi discepoli nella regione della Giudea, e là si tratteneva con loro e battezzava. 23Anche Giovanni battezzava a Ennòn, vicino a Salìm, perché là c’era molta acqua; e la gente andava a farsi battezzare. 24Giovanni, infatti, non era ancora stato gettato in prigione.  25Nacque allora una discussione tra i discepoli di Giovanni e un Giudeo riguardo alla purificazione rituale. 26Andarono da Giovanni e gli dissero: “Rabbì, colui che era con te dall’altra parte del Giordano e al quale hai dato testimonianza, ecco, sta battezzando e tutti accorrono a lui”. 27Giovanni rispose: “Nessuno può prendersi qualcosa se non gli è stata data dal cielo. 28Voi stessi mi siete testimoni che io ho detto: “Non sono io il Cristo”, ma: “Sono stato mandato avanti a lui”. 29Lo sposo è colui al quale appartiene la sposa; ma l’amico dello sposo, che è presente e l’ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia è piena. 30Lui deve crescere; io, invece, diminuire”.

Commento

Sembra che la ricomparsa di Giovanni Battista a conclusione del dialogo con Nicodemo è quasi un modo per confermare quanto Gesù ha detto proprio all’uomo della legge. Il battesimo è il segno della rinascita, è il  segno della luce, tutte cose che Nicodemo ha cercato di ascoltare e di capire. Giovanni è uno che è cosciente del limite, cosciente di cosa vuol dire stare al proprio posto e non sentirsi come colui che è mandato. Giovanni soprattutto è cosciente che non può rassegnarsi alla menzogna, alla mancanza di libertà, all’ingiustizia. Ecco perché invita tutti alla conversione e poi a seguire Gesù. Giovanni nel momento in cui dichiara che Lui non è il Cristo, dice che il suo battesimo non è quello definitivo. Il vero e definitivo battesimo è quello di Gesù; lui, Giovanni si dichiara l’amico dello sposo. Cristo è lo sposo e quindi Giovanni è contento della sua presenza, non è invidioso di quanto fa Gesù, anzi, a tutti indica quell’uomo come colui che è da seguire. In questo brano è come se Giovanni Battista fa la sua professione di fede: indica in Gesù l’uomo che dona la pienezza della vita, indica colui che dona la vita senza misura. Giovanni indica Gesù come l’uomo da seguire e poi si tira in parte.

Preghiamo

Preghiamo per i giovani

2 pensieri su “giovedì 12 maggio

  1. Elena

    Come sono belle le parole di Giovanni Battista! Chiare, pulite, limpide, umili, gioiose, traboccano di amore e di riconoscenza….

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  2. sr Alida

    Battesimo segno di rinascita… Giovanni c’è lo insegna… Preghiamo per i giovani e perché chi ha ricevuto il Battesimo, bambini e adulti ne riconosciamo e riconoscano il dono e la grazia e la forza che ne proviene.

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