
1 Cor. 12, 14-20
14 Infatti il corpo non si compone di un membro solo, ma di molte membra. 15 Se il piede dicesse: «Siccome io non sono mano, non sono del corpo», non per questo non sarebbe del corpo. 16 Se l’orecchio dicesse: «Siccome io non sono occhio, non sono del corpo», non per questo non sarebbe del corpo. 17 Se tutto il corpo fosse occhio, dove sarebbe l’udito? Se tutto fosse udito, dove sarebbe l’odorato? 18 Ma ora Dio ha collocato ciascun membro nel corpo, come ha voluto. 19 Se tutte le membra fossero un unico membro, dove sarebbe il corpo? 20 Ci sono dunque molte membra, ma c’è un unico corpo;
commento
paolo prosegue questo paragone tra il corpo umano e il corpo chiesa. L’intento è quello di dimostrare come all’interno di una unità di fondo del corpo umano che permette il buon funzionamento del tutto, esistono tutta una serie di diversità, la stessacosa accede nella chiesa. Oggi noi parliamo di armonia delle diversità o di comunione delle diversità. Senza questa necessaria diversità non si può parlare di un corpo. All’interno del corpo è una pluralità, ma si tratta di una pluralità diversificata. Così è dentro l’umanità, dentro la chiesa, nella sua diversità ogni essere vivente appartiene a se stesso e al Dio creatore. L’assimilazione delle membra del corpo a un membro solo nega il corpo nella sua essenziale diversificazione. Dunque, né un solo membro, né più membra identiche. Tutto è necessario che rimanga nella sua identità, ma tutto è finalizzato all’unità per il buon funzionamento del tutto. Mi sembra molto interessante questo paragone che continuerà anche nelle prossime righe del testo di Paolo.
Preghiamo
Preghiamo per Claudio
Tutto è necessario che rimanga nella sua identità, ma tutto è finalizzato all’unità per il buon funzionamento del tutto. Anche per me è significativo questo paragone… Come Chiesa è importante che ciascun cristiano ne sia consapevole. Che non manchiamo di identità se viviamo I doni d’amore che il Signore ci regala ogni giorno. Per la Claudio prego.