giovedì 11 marzo

di | 10 Marzo 2021

Giobbe 33

1 Ascolta dunque, Giobbe, i miei discorsi,
porgi l’orecchio ad ogni mia parola.
2Ecco, io apro la bocca,
parla la mia lingua entro il mio palato.
3Il mio cuore dirà parole schiette
e le mie labbra parleranno con chiarezza.
4Lo spirito di Dio mi ha creato
e il soffio dell’Onnipotente mi fa vivere.
5Se puoi, rispondimi,
prepàrati, tieniti pronto davanti a me.
6Ecco, io sono come te di fronte a Dio,
anch’io sono stato formato dal fango:
7ecco, nulla hai da temere da me,
non farò pesare su di te la mia mano.
8Tu hai detto in mia presenza
e il suono delle tue parole ho udito:
9«Puro sono io, senza peccato,
io sono pulito, non ho colpa;
10ma lui contro di me trova pretesti
e mi considera suo nemico,
11pone in ceppi i miei piedi
e spia tutti i miei passi!».

Mediante la sofferenza Dio ammaestra l’uomo

12Ecco, in questo non hai ragione, ti rispondo:
Dio, infatti, è più grande dell’uomo.
13Perché vuoi contendere con lui,
se egli non rende conto di tutte le sue parole?
14Dio può parlare in un modo
o in un altro, ma non vi si presta attenzione.
15Nel sogno, nella visione notturna,
quando cade il torpore sugli uomini,
nel sonno sul giaciglio,
16allora apre l’orecchio degli uomini
e per la loro correzione li spaventa,
17per distogliere l’uomo dal suo operato
e tenerlo lontano dall’orgoglio,
18per preservare la sua anima dalla fossa
e la sua vita dal canale infernale.
19Talvolta egli lo corregge con dolori nel suo letto
e con la tortura continua delle ossa.
20Il pane gli provoca nausea,
gli ripugnano anche i cibi più squisiti,
21dimagrisce a vista d’occhio
e le ossa, che prima non si vedevano, spuntano fuori,
22la sua anima si avvicina alla fossa
e la sua vita a coloro che infliggono la morte.
23Ma se vi è un angelo sopra di lui,
un mediatore solo fra mille,
che mostri all’uomo il suo dovere,
24che abbia pietà di lui e implori:
»Scampalo dallo scendere nella fossa,
io gli ho trovato un riscatto»,
25allora la sua carne sarà più florida che in gioventù,
ed egli tornerà ai giorni della sua adolescenza.
26Supplicherà Dio e questi gli userà benevolenza,
gli mostrerà con giubilo il suo volto,
e di nuovo lo riconoscerà giusto.
27Egli si rivolgerà agli uomini e dirà:
»Avevo peccato e violato la giustizia,
ma egli non mi ha ripagato per quel che meritavo;
28mi ha scampato dal passare per la fossa
e la mia vita contempla la luce».
29Ecco, tutto questo Dio fa,
due, tre volte per l’uomo,
30per far ritornare la sua anima dalla fossa
e illuminarla con la luce dei viventi.
31Porgi l’orecchio, Giobbe, ascoltami,
sta’ in silenzio e parlerò io;
32ma se hai qualcosa da dire, rispondimi,
parla, perché io desidero darti ragione.
33Altrimenti, ascoltami,
sta’ in silenzio e io ti insegnerò la sapienza».

Commento

Continua il discorso di Eliud. In questo capitolo una prima parte dei versetti servono per ribadire i concetti chiave con cui egli contesta le parole di Giobbe. Ormai abbiamo imparato a conoscerle. E quindi non ci stupiscono più. ma vi è come un’aggiunta ad un certo punto. Sono gli argomenti con cui Eliud  cerca di convincere Giobbe. Dentro di sé Eliud sembra dire: gli altri amici non hanno trovato argomenti validi per rispondere e convincere Giobbe che è fuori strada nei suoi ragionamenti. io ho gli argomenti giusti. Gli argomenti sono più o  meno così. Dio parla alla coscienza di Giobbe e di ogni uomo per convincerlo che sta sbagliando. È questo un modo classico di procedere. Pensare che Dio parla alla coscienza dell’uomo per fargli capire tutti i suoi errori e convincerlo a cambiare vita. ma Dio quando parla alla coscienza dell’uomo non lo fa per farlo sentire in colpa, ma per far sentire tutta la sua misericordia. Altro argomento di Eliud è quello che Dio castiga l’uomo per aiutarlo  a cambiare. a volte crediamo che questo modo di procedere è buono anche per i nostri figli: un buon castigo e il figlio cambia sistema. Sappiamo bene che questo metodo il più delle volte non funziona, anzi non funziona mai. E per finire Eliud dice a Giobbe che se lui in qualche modo accetterà questa funzione “purificatrice” del dolore, Giobbe sarà perdonato. Ma anche questa è una posizione e un argomentazione che non può stare in piedi. Dio non ci manda dolori per purificarci e cambiare vita.

Preghiamo

Preghiamo per Andrea

2 pensieri su “giovedì 11 marzo

  1. Elena

    Chissà cos’ha pensato Dio dei ragionamenti di Eliud… Chissà cosa pensa Dio dei nostri piccoli ragionamenti!
    A volte vogliamo mettere Dio nel sacco e sostuirci a Lui. A volte lo facciamo pure in buona fede, con le migliori intenzioni! Pietà di noi Signore, che quando non troviamo risposte, entriamo in competizione con Te…

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  2. sr Alida

    Donami e donaci Signore di essere vicino ad ogni situazione senza giudicare… Nella consapevolezza della misericordia che usi per tutti noi tuoi figli…. Prego con voi per Andrea.

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