fiducia

di | 28 Novembre 2022

Vi prego di non guardare a questa riflessione come a un crogiolarmi in me stesso, ma come ad un atto di sincerità e di crescita che viene da quello che sento e che mi dicono gli amici. Qualcuno mi dice che sono diventato più saggio. Troppa grazia, non lo so se sono più saggio e nemmeno se sono più maturo. So che negli anni sono cambiato e sono diventato non più saggio, ma più riflessivo, questo sì. Qualcuno mi dice che appartengo  a quella categoria di persone che fa fatica a fidarsi. Questo è vero. Attenzione però non è una questione di tenere tutto sotto controllo, ma semplicemente la voglia di esserci, di essere presente. Ma su questa questione della fiducia e sulla questione della saggezza vi voglio lasciare due righe. Diciamo che non sono saggio e che è vero che a volte non mi fido, anzi non mi affido. Che è ben diverso. Diciamola così la fiducia è un atto vulnerabile, incerto, che passa attraverso la fatica di dare fiducia. Quando mi fido dell’altro metto nelle sue mani la mia vita e questo non è proprio così facile. Ma la grande gioia che possiamo provare è quando mi rendo conto che qualcuno pone in noi la fiducia, cioè ci consegna un pezzo della sua vita. So che devo crescere in fiducia, so che faccio fatica a regalare pezzi delle cose che faccio agli altri. Ma più ancora faccio fatica a regalare pezzi di me all’altro, in un gesto di fiducia.  Quando regalo agli altri pezzi della mia storia è come chiedere all’altro di custodire la mia storia. Se regalo all’altro un pezzo della cooperativa chiedo a lui di custodire questa esperienza. Non chiedo di non cambiare niente. Non chiedo a lui risposte, idee, percorsi; chiedo solo questo: custodisci questa piccola cosa, rendendola sempre più bella. Quando affido un pezzo della mia vita, magari cose personali, non chiedo all’altro di trovarmi le soluzioni, chiedo solo di custodire questa mia storia e di amarla con tutte le sue fatiche e le sue vulnerabilità. Forse è per questo che non sono saggio, perché ho paura di lasciarmi custodire dall’altro; forse è per questo che non sempre non mi fido dell’altro, perché ho paura che non custodisca la mia storia, ma indirizzi la mia storia là dove io non voglio. Si è vero non mi fido, ma non per cattiva volontà, ma per un po’ di paura dell’altro. La domanda che mi faccio quando affido un qualcosa di prezioso di me all’altro è questa: potrà custodire con cura questo mio dono?  Devo essere sincero: i miei amici sanno custodire i miei doni, sono io che ho paura ad affidarli a loro. Poi quando ci riesco mi sento sereno. Ma che fatica lasciare che gli altri custodiscano i miei doni preziosi.

3 pensieri su “fiducia

  1. Loredana

    Per alcune persone è difficile avere fiducia, affidarsi agli altri, soprattutto in alcuni momenti della vita, quando pensano che non ci sia più speranza.
    Preghiamo per Saimon, affinchè ritrovi la fiducia e la strada di casa. E una preghiera per la sua famiglia che sta vivendo ore di angoscia.

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  2. Annalisa

    Grazie per la tua riflessione. Affidarsi a qualcuno è un lavoro su di sé, più che sugli altri. Affidarmi al Signore, anche in questo faccio fatica, perché questo è il mio limite. Buon Avvento!

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  3. Annalisa Gerosa

    Grazie per la tua riflessione. Affidarsi a qualcuno è un lavoro su di sé, più che sugli altri. Affidarmi al Signore, anche in questo faccio fatica, perché questo è il mio limite. Buon Avvento!

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