e dopo il grazie

di | 28 Settembre 2021

E dopo l’eucarestia e dopo il grazie ecco la festa. Un giorno del Signore vissuto in pienezza. Si scrive nella parola sacra che Namas il creatore amasse le feste. Non quelle dei nostri giorni, ma quelle feste che avevano il tono della gioia fraterna. Se ne parla nel libro di Isaia profeta: si preparerà su questo monte un banchetto di grasse vivande, di vini succulenti. Ed il monte era la città di Gerusalemme. Se ne parla nei vangeli e di come Gesù amasse i banchetti, fino al grande banchetto dell’ultima cena. Se ne parla nel libro dell’apocalisse: Rallegriamoci ed esultiamo e diamo a lui la gloria, perché sono giunte le nozze dell’Agnello e la sua sposa si è preparata.  Le è stato dato di vestirsi di lino fino, risplendente e puro; poiché il lino fino sono le opere giuste dei santi».  E l’angelo mi disse: «Scrivi: “Beati quelli che sono invitati alla cena delle nozze dell’Agnello”». E per finire ecco il grande banchetto per il figlio tornato a casa, banchetto organizzato dal padre misericordioso, ricco di misericordia, per quel suo figlio prodigo. Banchetti veri, carichi di gioia e perdono. Come era il piccolo banchetto del dopo messa alla cascina. Qualcuno riordinava, qualcuno portava in tavola il caffè, qualcun altro una torta, due biscotti. Don Roberto si godeva questo momento con un gran sorriso per tutti, anzi meglio dire per ciascuno. un sorriso per ciascuno. tutti volevano salutarlo, abbracciarlo con molta attenzione. Tutti volevano chiedere come stava e tutti volevano raccontare di amici, delle loro storie, della montagna, di quell’incontro particolare. Roberto ascoltava, sorrideva e aveva una parola per tutti. Oserei dire non una  buona parola come si dice, ma una parola bella e vera. non durava molto perchè poi bisogna lasciar riposare il buon don Roberto. Ci mancano i dopo messa domenicali alla cascina. Momenti di pura e semplice fraternità. Roberto non era il leader attorno a cui giostrava tutto, era amico e questo bastava. Quanto sento parlare di fraternità sacerdotale e quanto ho ritrovato in quelle domeniche tanta bellezza di fraternità laicale! Mi domando perché tutto quanto è successo alla cascina non può essere annoverato tra i modelli di fraternità che la chiesa di Bergamo sta cercando, sta sperimentando. Chissà perché mi si dice che i modelli di fraternità sono altri. Sono quelli delle riunioni, dei progetti, delle questioni pastorali. Io rivendico con tutte le mie forze che la fraternità domenicale e quotidiana alla cascina è vera fraternità e chiedo che possa essere messa a tema non so in quale riunione diocesana. Rivendico, ma so che non se ne farà nulla. e alloro mi tengo stretto nel cuore il ricordo di questa foto, di questo sorriso, di questi amici.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.