La bellezza in lingua greca indica tra le tante cose l’ideale della perfezione morale e fisica. È come un valore assoluto che è donato dagli dei. È associata al gesto bello degli eroi del mondo. È abbinata ad una qualità morale di altissimo valore. Dalle nostre parti qui a Rosciano, gli dei non si sono prodigati a lasciare grandi tracce di una bellezza di questo tipo. Anzi penso che gli dei ci hanno scavalcato, quando giravano di casa in casa per donare le bellezza eroica. Qui a Rosciano non esiste l’eroismo delle grandi imprese. Non esiste una perfezione morale e oserei dire fisica. Qui non ci sono eroi da santificare o da lodare. Ho invece conosciuto un Dio che è Padre e che è passato per Rosciano e che ci ha lasciato in dono la bellezza della natura, la bellezza di una fragile amicizia, la bellezza del nostro disordine e dei nostri errori. Ci vogliono però orecchi fini e cuore aperto per cogliere i doni che Dio Padre ha lanciato su questo pezzo di terra in una maniera inaudita, abbondante, unica. Questo è un piccolo frammento di terra e ci vuole un sussulto, un innamoramento, un atto quasi contemplativo per vedere la bellezza che Dio ha regalato a questo pezzo di terra. Non ho raccolto il dono degli eroici dei, ma la grazia di un Padre buono. Ho conosciuto in questi giorni il no rigido della legge, delle norme. Qui a Rosciano mettiamo al primo posto l’arte della pietà che diventa bellezza. Ho conosciuto in questi giorni la verità che diventa dogma. Qui a Rosciano ci sforziamo di farci delle domande alla maggior parte delle quali non sappiamo dare risposta. Senza la fragilità della bellezza noi umani possiamo cantare un canto forte, ma è sguaiato. Senza la dignità della bellezza e con la sola norma, schiacciamo l’umano che è in ogni essere umano. qui a Rosciano cerchiamo di essere degli amministratori di un po’ di terra, di una casa, e non padroni e predatori. Perché la bellezza è per chi amministra non per chi comanda. Ritengo che abbiamo come missione non quella del comando, del produrre, del fare, ma quella di coltivare fragili relazioni. Ci educhiamo allo stupore, alla serietà della vita, ben sapendo che questo che facciamo è solo un piccolo segno luminoso in un cielo immenso. Siamo piccoli, gli dei non ci hanno regalato al loro passaggio la bellezza dell’uomo forte, invece un Dio che è Padre ci ha regalato un bellissimo dono che si chiama amicizia. Sono sicuro che don Roberto, che era uno che aveva ricevuto da Dio Padre questa bellezza dell’amicizia e ne aveva regalata un sacco a tutti, è contento di questa nostra fragile bellezza regalata da Dio e che si chiama amicizia
… Rosciano è anche un mondo di piccoli grandi lavoratori … Buon primo Maggio a tutti
è vero… grazie