Domenica 8 maggio

di | 7 Maggio 2016

la stella del mattinoAscensione del Signore – Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».
Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.

Commento

Il tempo Pasquale vola e siamo già arrivati all’ascensione del Signore al cielo. La festa è come un incontro sospeso tra cielo e terra. La terra è il luogo dove Gesù ha giocato fino al compimento pieno la sua umanità. È il luogo del Gesù uomo. Il cielo in questo caso è la perenne, eterna nostalgia che c’è nel cuore di Gesù di un ritorno alla casa di Dio suo Padre. Nella festa dell’ascensione questi due elementi rimangono come sospesi, intrecciati e vogliono dire a noi uomini e donne che anche noi viviamo della stessa umanità e della stessa nostalgia di Dio.  l’elemento di congiunzione, il gesto che lega cielo e terra è la benedizione di Gesù. questa benedizione viene dal cielo, ma è per tutti gli essere umani. Questa benedizione dice in maniera chiara e inequivocabile che in Dio non c’è mai un maledire l’uomo, un volere il male dell’uomo, ma solo un dire bene, un parlar bene. Questa è l’essenza di Dio, amare l’uomo benedicendolo sempre. La conclusione del raccon­to è a sorpresa: i discepoli tornarono a Gerusalemme con grande gioia. Doveva­no essere tristi piuttosto, fi­niva la presenza, se ne an­dava il loro maestro. Invece no. E questo perché fino all’ultimo giorno Lui ha le mani che grondano doni. Perché non se ne va altrove, ma entra nel profondo di tutte le vite, per trasformarle. È la gioia di sapere che il no­stro amare non è inutile, ma sarà raccolto goccia a goccia e vissuto per sem­pre. È la gioia di vedere in Gesù che l’uomo non fini­sce con il suo corpo, che la nostra vita è più forte delle sue ferite, che la carne è fat­ta cielo e che quindi la nostalgia del cielo troverà una sua realizzazione piena.

Preghiamo

Oggi festa della mamma preghiamo per tutte le mamme.

3 pensieri su “Domenica 8 maggio

  1. sr Rita

    Ascensione: uno sguardo al cielo dove siamo diretti(la comunione piena col Signore) e uno sguardo alla terra dove viviamo i nostri giorni con la nostalgia del cielo e la concretezza del servizio e delle relazioni. Prego per Leon, un giovane di 26 anni morto questa mattina nel nostro Bairo, per un incidente. Prego per le nostre bambine-adolescenti: nella festa della mamma sono sempre nervose e tristi perché o non hanno conosciuto la mamma o sono state abbandonate. Che Maria sia mamma per ciascuna.

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  2. Elena

    L’incontro tra cielo e terra si incarna nell’uomo, in Gesù.
    E cos’è quella nostalgia di “casa” che si sente, a volte nel cuore, se non un desiderio di tornare a Dio?
    E come, alla fine, dopo aver fatto nuove tutte le cose, non sentire la gioia del ritorno? Forse, i discepoli, ora sono pronti a lasciarlo andare perchè hanno sperimentato la sua onnipresenza, quella certezza che a noi ancora molte vote manca, rispetto a Dio, rispetto alle persone che amiamo!
    L’amore unisce cielo e terra, per sempre….
    Mi unisco alle vostre preghiere e ricordo tutte le mamme, tra cielo e terra….
    Elena

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  3. sr Alida

    Nel Suo nome Egli manda colui che il Padre ha promesso..ma voi restate in città finchè non siate rivestiti di potenza dall’alto…li condusse fuori li benedi…con gioia ritornarono..
    Una scala tra cielo e terra ,un oltre questa terra..Il gesto che lega cielo e terra è la benedizione di Gesu’ per tutti..di Dio Padre che dice sempre bene dei suoi figli..Sorprende ,si ,che i discepoli, ora che Gesu’ non c’è fanno ritorno ,forse han colto che è ormai presente in ciascuno .Restare nel nostro quotidiano ,per essere rivestiti di potenza dall’alto…il nostro essere e amare non è inutile ..e Gesu’ in noi è piu’ forte delle nostre ferite
    Auguri a tutte le mamme,del cielo e della terra,anche atutte le mamme nello spirito.Prego per il giovane Leon e per le bambine di sr Rita.

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