domenica 7 maggio

di | 6 Maggio 2017

4 domenica di Pasqua – Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro. Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».

Commento

Oggi nel Vangelo di Giovanni si intrecciano due metafore: quella della porta dell’ovile e quella del pastore. Dio è il pastore e Gesù è la porta attraverso la quale si entra e si esce. Gesù ci chiede di prendere come riferimento della nostra vita la sua, come riferimento dei nostri giudizi e dei nostri pensieri il Vangelo. Questo non significa che tutti debbono diventare cristiani o entrare nella Chiesa per salvarsi, per avere vita piena, ma significa che è necessario che ci siano testimoni della verità del Vangelo, cioè che mostrino che le leggi che indica sono leggi di vita: che amare fino a giungere a donare la vita è la condizione perché l’umanità trovi la pace e realizzi la giustizia, che la violenza non conduce alla realizzazione del Regno di Dio, che la condivisione è una legge fondamentale per la crescita delle persone. Queste leggi fondamentali devono essere mostrate vere soprattutto dove c’è l’odio, dove c’è la violenza, dove c’è l’attaccamento alle cose, lì ci devono essere comunità che mostrano la verità del Vangelo. Il Signore ci chiama a compiere questa missione, lì dove viviamo.

Preghiamo

Preghiamo per Enrico

3 pensieri su “domenica 7 maggio

  1. sr Rita

    Domenica del Buon Pastore. Giornata di preghiera per le vocazioni. Bello pensare un Gesù-Pastore che spinge fuori dall’ovile le pecore ma poi le precede, apre spazi nuovi per loro, protegge e educa ad osare. Un futuro sta nei passi del pastore che esplora terreni inesplorati. Ringrazio il Signore per avermi chiamato a questa sequela così interessante. Prego per chi sta faticando in questo cammino forse non avvertendo più chiaramente quanto il Pastore stia aprendo nuovi cammini.

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  2. sr Alida

    Chiama le sue pecore per nome e le conduce fuori ,le guida ,ha cura di tutte ,porta gli agnellini sul petto conduce pian piano le pecore madri …..Che belle queste immagini ,dove far riposare il cuore ….Sentirsi chiamare per nome “Maria ” e rispondere ,riconoscendolo “Maestro”… guida ,riferimento al suo modo di pensare e concepire la vita ,uomo di vasti orizzonti ,di cuore grande e aperto ..Che cosa temere con un Pastore così ?Riconoscente e ancora meravigliata per aver chiamato proprio e anche me ,Fà che impari ,il dono della vita ,il cammino del cielo ove ci conduci ,con tutti i Tuoi fratelli….In questo giorno per le vocazioni ,prego per Enrico ,perchè i giovani ,chiamati ,trovino coraggio e aiuti per seguirlo ,prego per quando fatichiamo ,e per quanti faticano a seguirlo … E perchè nelle diverse chiamate ,alla famiglia ,o alla donazione totale ,non perdiamo di vista il Signore ,l’ESSENZIALE .

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  3. . Elena

    Il Signore sa essere un Pastore grande, sicuro, eppure fantasioso,creativo, per nulla scontato. Ieri ho partecipato ad una formazione personale e professionale di grande bellezza e spessore. ” Lo sguardo e la cura” . Giornata intensissima in cui la Porta era chiara e le pecore, tutte assolutamente indirizzate al Bene e al Bello. Indipendentemente dalla professione religiosa di ciascuno, ho fatto esperienza del Buon Pastore e ringrazio per questi grande dono. Mi unisco alle intenzioni di preghiera condivise e sono grata per avere conosciuto il Pastore e la Porta, che mi fanno sentire sicura e amata.

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