domenica 4 luglio

di | 3 Luglio 2021

14 domenica T. Ordinario – Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità. Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.

Commento

Quando partiamo dai pregiudizi l’amore non può trovare spazio. E se l’amore non trova spazio, se non trova un luogo di dialogo succede che non possono nemmeno verificarsi dei prodigi. Quando si costruiscono pregiudizi e muri Gesù se ne va, perché lui ha bisogno di dialogare con l’altro per esistere. È quello che è successo nella sua città di Nazareth, con i suoi parenti. Occorre essere molto ‘vuoti’ per poter fare esperienza dell’azione di Dio in noi. Finché pensiamo che Dio sia ‘così e così’ di fatto lo neghiamo. I  conterranei di Gesù credono di conoscere tutto di lui, ed egli legge questo come disprezzo. I pensieri, le immagini, le attese, le aspettative su Dio ne sanciscono di fatto l’allontanamento di Gesù, perché ha bisogno di incontrare l’uomo non di sentire il pregiudizio su di Lui. Gesù s’attende la fede, quella che ha trovato nel soldato pagano, nella donna siro-fenicia, nei samaritani. Pura accoglienza, che comincia col non sentirsi meritevoli di nulla. L’Amore non premia i buoni e i santi, ma fa sbocciare la vita di quanti ne fanno esperienza. Fede significherà dunque dar credito all’azione del bene in noi. Aprirsi alla Vita, lasciando perciò libero Dio d’essere l’insperato, l’amore che muove e fa sorgere il tutto. Significa aprirsi ad essa nelle nostre storie malate, e credere che è già all’opera, realizzando così il suo sogno.

Preghiamo

Preghiamo per tutte le famiglie.

2 pensieri su “domenica 4 luglio

  1. sr Alida

    La fede dar credito al bene che c’è in noi, chi fa esperienza vera di amore vive, Ferzan Ozpetek in altro commento dice che l’amore quello vero è l’accettazione di tutto ciò che è, di tutto ciò che è stato, di tutto ciò che sarà e non sarà…. Ognuno è quello che vive e non possiamo etichettare nessuno.. E dar credito al bene che c’è in ciascuno va sempre bene prima o poi fiorisce se non mettiamo etichette. Con voi prego per tutte le famiglie.

    Rispondi
  2. Elena

    Non può esserci accoglienza se c’è pregiudizio. L’amore apre le porte del cuore, il pregiudizio le chiude, e non c’è vincolo di sangue che ci renda fratelli nel Signore, c’è piuttosto una volontà di stare in ciò che è bene per tutti, ed è un bene che fa star bene ciascuno.
    Prego con voi per le famiglie, specialmente per quelle che hanno tante divisioni al loro interno.

    Rispondi

Rispondi a sr Alida Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.