domenica 3 novembre

di | 2 Novembre 2019

31 domenica T. Ordinario – Dal vangelo di Luca

In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.  Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!». Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».
Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

Commento

Al tempo di Gesù, Gerico era una grande città. Gesù decide di andare a pranzo da un poco di buono, un ladro, ricco di una ricchezza disonesta. Un pubblico peccatore. Con questa visita assurda, Gesù vuole dirci qualcosa del cuore di Dio. O meglio, rivelarci che se Dio fosse presente qui ed ora si comporterebbe proprio così, verrebbe a cercare e recuperare, guarire e liberare, rialzare e rimettere in moto la vita, far tornare a respirare. Quando Zaccheo ha questo presentimento, che Gesù rivela qualcosa dell’essenza di Dio, e che questo amore incondizionato ora è tutto per lui, si trova con la vita trasformata. A cambiare una vita non sarà mai un’ingiunzione moralistica: ‘devi, altrimenti…’, ma il sentirsi rivolta una parola amorevole: ‘ti amo dunque puoi…’.
Il pentimento non può mai essere previo al perdono, ma solo conseguenza di questo.
Noi continuiamo a credere che per fare esperienza dell’amore di Dio, occorra prima cambiare vita. Qui Zaccheo fa invece prima esperienza di un amore gratuito e solo dopo può trasformare il suo stile di vita. Il cristianesimo sarà perciò anzitutto un lasciarsi scovare da Dio, aprirgli la parte più indecente di noi, quell’abisso oscuro per cui arriviamo a ritenerci esseri perduti.

Preghiamo

Preghiamo per Francesca

3 pensieri su “domenica 3 novembre

  1. sr Alida

    Ti amo dunque puoi …Uno sguardo di Gesù cambia la vita ,facci rimanere Signore in questo Tuo sguardo,rendici consapevoli ,di questo grande dono ,che ci fa esistere ,che ci fa conoscere il Tuo amore ….Mentre prego per Francesca ,prego per le intenzioni che portiamo in cuore e ringrazio il Signore che che ci ama comunque .Affidiamo a Lui ogni situazione di sofferenza che conosciamo …

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  2. Elena

    Non è Zaccheo che cerca Gesù, ma Gesù che cerca Zaccheo. Non siamo noi a cercare Lui, ma Lui cerca noi, piccoli di statura, nascosti tra le foglie, forse incuriositi da questo amore capace di chiamarci per nome nonostante tutti i nostri peccati, i nostri imbrogli, i nostri garbugli…. È Lui che ci trova e ci dice che viene da noi, per noi, capace di dare una svolta a quello che siamo e a quello che facciamo ogni giorno. Grazie Signore, per avermi cercata e trovata fra i peccatori! Certo che così ti tiri addosso proprio le cose più difficili, ma la Tua capacità di amare supera e vince ogni nostra logica supposizione… Tu non lasci spazio al dubbio né alle ipocrisie: se hai deciso di entrare proprio nella casa e nella vita di qualcuno, ti autoinviti e ci vai! Ed è davvero festa, allora….

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  3. Sr Rita

    Signore come tu hai cercato e cerchi ciascuno di noi fa che a nostra volta impariamo ad uscire per cercare e chiamare per nome le persone che hanno bisogno di far festa.

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