domenica 29 maggio

di | 28 Maggio 2022

ascensione del Signore – Lc 24,46-53

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto». Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.

Commento

Questa giornata dell’ascensione del Signore al cielo mi porta a fare una considerazione che vale per la vita spirituale, ma che vale per ogni vita. È nella mancanza che si può scoprire la bellezza della relazione con Dio. La stessa cosa vale per la mancanza di una persona: questa assenza ci può far cadere nella disperazione oppure possiamo imparare a riscoprire tale persona in una maniera nuova. Così è del Signore. La sua salita al cielo è la sua mancanza, la sua assenza. Lui ci ha lasciato parole e segni, ci ha lasciato la sua vita. Gesù non ci lega a se dentro questa esperienza. Lui se ne va in cielo (che non è un luogo fisico, ma simbolico) e lascia a noi il compito di ritrovarlo in maniera sempre nuova. Questa maniera nuova, nasce proprio dall’interpretare l’apparente mancanza del Signore. I discepoli si pongono questa domanda: Come ritrovare la presenza del Signore ora che Lui in apparenza non c’è più, ora che è il mancante? Essi trovano tre strade: il ricordo della sua parola (così sta scritto), la conversione continua alla sua parola, e il perdono vicendevole. A noi ritrovare il Signore mancante, scrutando la parola che ci chiede conversione e perdono.

Preghiamo

Preghiamo per la pace

2 pensieri su “domenica 29 maggio

  1. srAlida

    È nella mancanza che si può scoprire la bellezza della relazione.. Ci aiuti il Signore nel quotidiano a scoprirti così nella relazione con Lui.. Mi unisco di cuore alla preghiera per la pace.

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  2. Elena

    Alcune delle persone che amo abitano lontano. Alcune vivono nell’altra vita. Ci si vede veramente poco, ci si sente di tanto in tanto con i vivi, e chi è morto non farà più ritorno, ma tutti abitano e vivono profondamente nel mio cuore. Sperimentare l’assenza, la mancanza, dà a queste relazioni una finezza speciale: diventano preziose! Cambia il modo di amare, che diventa spirituale. Sono i miei compagni di viaggio, quelli che mi danno e mi hanno dato tanta gioia, quelli che hanno avuto il mio amore e che mi amano così come sono, perché l’assenza e l’amore sono clementi e tolleranti. Vivo la nostalgia dell’incontro, il sottile desiderio di tornare a vederci, ad abbracciarci. Col Signore è così. Lui ci aspetta in un “posto” che ci ha preparato, solo se n’è andato prima, ma la relazione è fine, sottile e profonda. Dà senso all’amore…
    Preghiamo per la pace, sottile e profonda nostalgia…

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