domenica 28 ottobre

di | 27 Ottobre 2018

cieco30 domenica T. Ordinario Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.

Commento

Possiamo guardare questo brano di vangelo semplicemente come la guarigione di un cieco, dove si manifesta la potenza di Gesù. E ci può stare. Ma possiamo andare oltre, più in profondità e allora ci accorgiamo che tutti possiamo essere questo cieco Bartimeo che implora pietà da Gesù. Faccio un passo indietro. Nei testi precedenti a questo Gesù invitava i suoi discepoli a scelte impegnative: lasciare tutto, seguirlo fino alla croce, rinunciare anche a se stessi, i discepoli sono coloro che servono.  Insomma Gesù ci invita alla scelta radicale del Regno di Dio. in mezzo vi è anche la domanda – constatazione di Pietro: e chi può essere salvato? Insomma i discepoli sono ciechi nella fede e quindi alla fine chiedono il primo posto. Il racconto del cieco si pone come conclusione a questo cammino. Vi è un cieco che invoca pietà per la sua condizione. Vi è una chiamata di Gesù. Vi la guarigione e per finire vi è la sequela: e lo seguiva lungo la strada. Non vi sembra lo schema di una chiamata, di una vocazione? Forse il testo oltre a mostraci la forza di Dio ci sta dicendo anche un’altra cosa. Se vuoi essere discepolo di Gesù devi guarire dalla tua cecità spirituale che ti impedisce di seguire Gesù nel servizio e nel dono della propria vita. Ma questo percorso di guarigione non risiede nelle forze umane, nelle proprie forze, ma nell’iniziare ad invocare Dio come il salvatore: abbi pietà di me. Da solo non vado molto lontano, se guarisco dalla cecità del mio egoismo e mi affido al Signore posso finalmente seguirlo con coraggio e decisione.

Preghiamo

Preghiamo perché venga sconfitta ogni forma di razzismo

4 pensieri su “domenica 28 ottobre

  1. sr Rita

    Il cammino vocazionale rivelato nella guarigione del cieco Bartimeo è aperto a tutti noi. Ci sono margini in cui speso sediamo, senza vedere, senza sapere dove andare, senza che qualcuno ci ascolti nei nostri gridi di dolore. Ma Gesù ascolta il grido, tutti i gridi dell’uomo, gridi che disturbano, e dice ai discepoli – dice anche a noi – chiamatelo. Dai margini ella strada Bartimeo balza in piedi e va da Gesù: ha già intuito di aver trovato la persona giusta che gli darà un futuro differente. Preghiamo per chi sta gridando….possa essere guarito da Gesù e prendere – o riprendere -la via della sequela con gioia.
    Oggi festa di S Simone voglio pregare per chi porta questo nome.

    Rispondi
  2. srAlida

    Figlio di Davide abbi pietà di me ! Cosa vuoi che io faccia per te ? Questa chiamata ,questa vocazione che nasce dal grido ,dalla ricerca della persona di Gesù …riguarda anche me ..Per vedere la vita ,il mondo come li guarda Lui,c’è bisogno di luce ,non solo degli occhi ma di cuore .
    Il non essere esente da questo grido per me e per l’umanità che conosco e non conosco …una preghiera bella e cristiana da ripetere più volte …..chiedo al Signore di non essere di ostacolo a questi gridi dell’umanità . mi unisco ad ogni preghiera qui espressa e per quelle che ci stanno in cuore .

    Rispondi
  3. . Elena

    Eccomi di nuovo a leggere e a commentare con voi la Parola e i testi sacri. L’intervento tra me e mia sorella è andato bene, ora inizia la ripresa.Ringraziamo il Padre che ci ha permesso questo tornare alla vita…
    Anche le grida silenziose, segrete, espresse solo dalla vita e dalle sue circostanze ci possano attrarre affinché diventiamo operatori di pace e di amore, affinché lavoriamo per il bene dell’altro, anche se solo il suo sguardo ci chiede attenzione. Ci sono grida di voce e grida mute. Possano i nostri occhi e il nostro cuore rimanere aperti all’amore, in ogni sua forma. Preghiamo per chi soffre e per Silvia, la mia sorellina.

    Rispondi
  4. . Elena

    Eccomi di nuovo a leggere e a commentare con voi la Parola e i testi sacri. L’intervento tra me e mia sorella è andato bene, ora inizia la ripresa.Ringraziamo il Padre che ci ha permesso questo tornare alla vita…
    Anche le grida silenziose, segrete, espresse solo dalla vita e dalle sue circostanze ci possano attrarre affinché diventiamo operatori di pace e di amore, affinché lavoriamo per il bene dell’altro, anche se solo il suo sguardo ci chiede attenzione. Ci sono grida di voce e grida mute. Possano i nostri occhi e il nostro cuore rimanere aperti all’amore, in ogni sua forma. Preghiamo per chi soffre e per Silvia, la mia sorellina.

    Rispondi

Rispondi a sr Rita Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.