domenica 24 settembre

di | 23 Settembre 2017

trinità25 domenica t. ordinario – Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: “Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò”. Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”. Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Ed egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna”.
Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori e dai loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”. 
Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”. Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».

Commento

Il problema di parabole come queste è che Dio non pensa come noi. Egli vede come un mondo ribaltato. Possiamo quasi dire che l’economia del Signore è di essere generoso fino al punto di andare in perdita. Non mi sembra che questo padrone esca di casa perché è come pressato dal lavoro. Non mi sembra in cerca disperata di operai. Il suo intento, la sua ricerca, il suo uscire per le strade è di ben altro tipo.  Egli cerca chi è scartato, chi non fa niente e lo invita a lavorare nella sua vigna a qualsiasi ora del giorno. Raccoglie in ogni momento lo scarto dell’umanità insieme a quelli bravi, gli operai della prima ora. Ma il bello viene quando  il padrone consegna lo stipendio. Primo gesto incomprensibile: cominciare dagli ultimi, che hanno lavorato un’ora soltanto. Secondo gesto contro logica: pagare un’ora soltanto di lavoro quanto una giornata di dodici ore. Mi commuove il Dio presentato da Gesù: un Dio che con quel denaro, che giunge insperato e benedetto a quattro quinti dei lavoratori, vuole dare ad ognuno quello che è necessario a mantenere la famiglia quel giorno, il pane quotidiano. Il nostro Dio è differente, non è un padrone che fa di conto e dà a ciascuno il suo, ma un signore che dà a ciascuno il meglio, che estende a tutti il miglior dei contratti. Un Dio la cui prima legge è che l’uomo viva. Non è ingiusto verso i primi, è generoso verso gli ultimi. Dio non paga, dona. E crea una vertigine dentro il nostro modo mercantile di concepire la vita: mette l’uomo prima del mercato, il mio bisogno prima dei miei meriti. Quale vantaggio c’è, allora, a essere operai della prima ora? Solo un supplemento di fatica? Il vantaggio è quello di aver dato di più alla vita, di aver fatto fruttificare di più la terra, di aver reso più bella la vigna del mondo. Certo ai presunti giusti un Dio così da fastidio. A me sinceramente no…

Preghiamo

Preghiamo per Elena, Michele e figli compreso il nuovo in arrivo fra qualche mese.

4 pensieri su “domenica 24 settembre

  1. . Elena

    Anche a me piace questo Dio, che pensa agli ultimi, che indispone i benpensanti perché va contro ogni logica umana. E penso che anche i gesti di cura e di amore vadano contro ogni logica umana. Contro ogni tornaconto. Forse con il Signore di Gesù i conti non tornano proprio mai! I doni di cui ciascuno viene reso più ricco, a volte sono contro ogni logica umana. Allora rendo grazie a questo Signore, anche solo perché mi ha chiamata, mi ha voluta con sé per rendere bello e fruttuoso un altro modo di concepire l’esistenza ed il creato.
    Una preghiera per questa famiglia di Elena e Michele. Una preghiera per Chiara, mia figlia, nel giorno del suo compleanno.

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  2. sr Alida

    Il nostro Dio non è il Dio dei calcoli e delle paghe …Egli dona …ci ama sia se arriviamo puntuali sia se siam all’ultima ora ,non ha un ‘idea di mercato ….ricrea il nostro pensiero di giustizia ,e valorizza gli ultimi …
    ..Sono fortunata ad avere un Dio così che ama in perdita …che ci cerca sempre …che valorizza il passo lento ,la piccola cosa ,che attende sempre ,
    che guida il mio divenire figlia …Oggi giornata di apertura degli oratori ,tempo di iniziare un nuovo anno di catechismo e di liturgia e scolastico (già iniziato ) preghiamo perchè lo S.Santo ,illumini
    educatori catechisti ,genitori e i ministri della Sua Parola ,perchè sappiamo trasmettere la gioia del Vangelo ,preghiamo per Elena e Michele per i loro figli.

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  3. sr Rita

    Guardare l’uomo non dalla parte del merito ma del bisogno è il criterio che mi accompagna anche nel mio piccolo servizio missionario e di vita fraterna. Io li vedo ogni mattina e ogni pomeriggio quegli uomini che stanno al PONTO CHAPA aspettando che qualcuno li chiami a un poco di lavoro così da guadagnare il necessario per quel giorno. Io vedo che il sole o la pioggia non li sopporta solo l’operario della prima ora ma anche quello dell’ultima che sta aspettando senza la certezza che qualcuno lo chiami. Preghiamo per le intenzioni di ciascuno e perché la nostra mentalità assomigli sempre più a quella del Signore.

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