domenica 23 giugno

di | 22 Giugno 2019

I discepoli di Emmaus – Arcabas

solennità del corpo e sangue di Cristo.

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.
Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta».
Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». C’erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti. Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste

Commento

Gesù dimostra la sua premura nel non congedare una folla in difficoltà di cibo. Una premura attenta a coinvolgere: «Voi stessi date loro da mangiare». Il poco condiviso, in obbedienza alla logica del dono, diviene abbondanza al punto di saziare la fame di molti, fino all’avanzo per altri affamati. Frutto della condivisione è la moltiplicazione, frutto della non condivisione è la sottrazione. Dio in Cristo si prende cura della fame dell’uomo e i discepoli devono essere il tramite del dono del pane da parte di Dio in Cristo. Un dare pane che diventa il darsi del pane. La stessa gestualità la ritroviamo nell’ultima cena, ma con una variante decisiva: «Questo è il mio corpo che è dato per voi». Il Dio che in Gesù dà il pane è il Dio che nel corpo e nel sangue di Gesù si fa pane, vita e alleanza amica ad ogni affamato di cibo, di senso alla vita e di vita eterna. A Dio non basta dare cose buone, ma dà se stesso, spezzandosi per l’uomo e offrendosi in pasto all’uomo per amore dell’uomo.

Preghiamo

Preghiamo per Federica

3 pensieri su “domenica 23 giugno

  1. sr Alida

    in quei pochi pani e pesci che Gesù trasforma da tutto sè stesso …entra nel nostro limite di creatura e la rinvigorisce ci fa vivere. L’Eucarestia è questo grande dono che Gesù fa di se ‘ stesso che ci permette di essere dono a nostra volta ….Ricordo a Lui il nuovo consiglio e la nuova madre generale sr Marilina …perchè come suore delle poverelle ognuna di noi viva in questo grande segno e dono L’Eucarestia Prego con voi per Federica.

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  2. Sr Rita

    Date voi stessi da mangiare…Li fece sedere.
    Queste due espressioni di di Gesù dicono cosa e come fare per servire eucaristicamente i fratelli. Non “comprare”, ma offrire se stessi…e con signorilità, riconoscendo la dignità di coloro che aiutiamo. Mi paiono due belle indicazioni per noi che serviamo nel nome di Gesù. Preghiamo perché Gesù Eucarestia sia amato e onorato nella adorazione e nel servizio ai fratelli nei quali Gesù si identifica.

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    1. Elena

      Gesù si fa pane vivo per ogni uomo. Lo fa prendendosi cura di tutti con delicatezza e sensibilità , attivando tutte le risorse presenti, un po’ di pane, due pesci, alcuni uomini che fanno passare questo cibo che viene condiviso. Se anche noi condividiamo tutto ciò che di bello e di utile siamo, operiamo miracoli !!! Come Gesù ci ha insegnato facendolo per primo….
      Prego con voi per Federica, per Giovanni e per i giovani sposi Michele e Mara.

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