Domenica 19 giugno

di | 18 Giugno 2016

trinità12 domenica t. Ordinario –  Dal Vangelo secondo Luca

Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto».  Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio». Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno». Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà».

Commento

Il buon Pietro trova la risposta giusta alla domanda Ma voi chi dite che io sia. Risponde con quel “il Cristo di Dio”. Tutti siamo chiamati a confrontarci da credenti con la stessa domanda, chi è Gesù per me. Il cristianesimo è un continuo confronto con Gesù. Non per sentirci sminuiti dalla sua grandezza a confronto con la nostra debolezza, ma per imparare a seguirlo e di conseguenza imparare ad essere credenti. Credo che il problema non sta tanto nella buona risposta di Pietro, ma nella replica di Gesù, che mette il discepolo su una strada bene precisa, quella della croce. Gesù non ci mette sulla via della sofferenza, ma su quella della scelta coraggiosa di seguirlo fino in fondo, fino al dono di sé. Il morire, il prendere la croce lo si vive ogni giorno a causa dei nostri limiti, della nostre fragilità che vanno accettate. Ogni giorno si muore a qualcosa, ogni giorno si perde qualcosa: si muore alla giovinezza, alla salute, alla nostra realtà quotidiana. Ogni giorno devo lasciare che la vita possa scorrere come dono, senza trattenerla come un possesso. Come Gesù, il discepolo ogni giorno deve fare i conti con la sofferenza, la morte, la croce. Questo è il prezzo della resurrezione, questo è quello che costa all’amore. Il Cristo di Dio nel cuore di Pietro doveva essere un grande uomo, Gesù si presenta attraverso lo scandalo della croce e del dono di sé. Oggi la parola del Signore che ci ha donato ci chiede questo serio confronto tra il mio pensiero di Gesù e il vero volto dell’uomo della croce.

Preghiamo

Preghiamo per mons.  Gelmi, prete del patronato e grande missionario bergamasco in Bolivia che ci ha lasciato ieri

 

3 pensieri su “Domenica 19 giugno

  1. sr Rita

    Se sappiamo chi è Gesù per noi abbiamo anche a fiducia di andargli dietro, prendendo la croce della nostra vita, della nostra storia. Perdere la vita…E’ vero: la vita che si dona si moltiplica, ci rende più ricchi….Grazie Signore per il dono che Mons. Gelmi è stato per il Patronato e per i poveri. Grazie per tutti coloro che ancora oggi si fidano di Gesù e sanno perché lo seguono. Preghiamo per chi non riesce più a rispondere a questa domanda impegnativa di Gesù e va per sentieri tortuosi.

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  2. Elena

    Immagino la preghiera solitaria di Gesù e poi la domanda ai suoi amici. Lui sa cosa sta per accadere ed in qualche modo prepara il terreno per loro. E prepara la via per loro. Non è una via lineare e semplice, quella della vita. È una via di offerta continua, di spesa continua, di dedizione continua, di abbandono fiducioso continuo, di fede continua. Eppure è l’unica via dell’amore e della salvezza! Attraverso le vicende degli uomini, i tracciati diversi, le differenti esperienze si compie la volontà di un Dio che ci fa parte di sé. Prego per tutti coloro che si spendono per gli altri e caricano con coraggio, fede e dignità, e a volte col sorriso, la croce che hanno ricevuto in dono da portare. Perché anche le croci possono diventare un dono di senso… Vorrei ringraziare Padre per il dono di Oscar, per la sua intelligenza e perché ha scelto di spendersi per gli altri con coraggio. Prego con voi per don Gelmi

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  3. Anna

    Gesu rende agli apostoli la vita meno semplice di quanto loro pensassero.
    Riferisce che dovra affrontare la croce e solo cosi potra compiere la sua testimonianza e indica la strada anche per loro e per noi.
    Non basta parlare e predicare, bisogna agire e ogni giorno prendere la croce e camminare con impegno ogni momento in tutte le circostanze e nelle relazioni dando un senso a cio che viviamo anche se solo Lui puo conoscerlo perche ha un compito per ciascuno
    di noi. Lui ha svelato il Suo compito agli apostoli e ne era consapevole.
    AIUTACI GESU AD AVERE FIDUCIA IN TE E A CREDERE CHE LA CROCE CHE AFFRONTIAMO OGNI GIORNO ABBIA UN SENSO IN TE ANCHE SE NON SEMPRE NE SIAMO CONSAPEVOLI.AMEN

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