domenica 16 febbraio

di | 15 Febbraio 2025

6 domenica T. O.

Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone, Ed egli, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:

“Beati voi, poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
Beati voi, che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi, che ora piangete,
perché riderete.
Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
Ma guai a voi, ricchi,
perché avete già ricevuto la vostra consolazione.
Guai a voi, che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi, che ora ridete,
perché sarete nel dolore e piangerete.
Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti.

Commento

Possiamo definire quella di oggi la “domenica delle beatitudini o della felicità”. Gesù, dopo aver passato la notte in preghiera, scende dal monte e si trova di fronte una numerosissima folla: tutti volevano ascoltarlo, toccarlo, sentirlo vicino. Tutti aspettavano una vita nuova, migliore e speravano di trovarla attraverso quel giovane profeta venuto da Nazaret. Gesù, vedendo quella folla, decise di inaugurare una nuova fase della sua missione con uno dei discorsi più importanti, quello delle Beatitudini. Sono parole dirette ai poveri, a quanti erano esclusi dalla felicità, a coloro che erano insultati e rifiutati, a chi mendicava salute e guarigione anche cercando di toccare almeno il lembo del mantello del Signore. Gesù dice loro che sono beati perché Dio ha scelto di occuparsi di loro, prima che di altri. Questa pagina evangelica non è il frutto di un facile e superficiale moralismo sui “poveri buoni”, quasi che la condizione disagevole renda moralmente migliori degli altri. No: i poveri sono come tutti noi, buoni e cattivi. La beatitudine non nasce da una condizione ma dall’avere Dio accanto come amico e difensore. Ed è proprio il Vangelo a rivelarlo. In questo senso il Vangelo è, appunto, una “buona notizia” per i poveri e i deboli, per i malati e gli afflitti, i carcerati e per coloro che comunque hanno bisogno di aiuto.

Preghiamo

Preghiamo per Massimo

Un pensiero su “domenica 16 febbraio

  1. sr Alida

    Beati perché Dio ha scelto di occuparsi dei poveri di chi ha bisogno di toccare il lembo del suo Mantello non ci avevo mai pensato. Siamo così beati anche noi. Per Massimo è per la pace per Papa Francesco preghiamo.

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