Domenica 15 aprile

di | 15 Aprile 2018

I discepoli di Emmaus – Arcabas

3 domenica di pasqua – Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano [agli Undici e a quelli che erano con loro] ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto [Gesù] nello spezzare il pane. Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».

Commento

Lo conoscevano bene, dopo tre anni di strade, eppure non lo riconoscono. Gesù è lo stesso ed è diverso, è il medesimo ed è trasformato, è quello di prima ed è altro. Perché la Risurrezione non è semplicemente un ritornare alla vita di prima: è andare avanti, è trasfigurazione, è acquisire un di più. Energia in movimento che Gesù non tiene per sé, ma che estende all’intera creazione. Pace, è la prima parola del Risorto. E la ripete ad ogni incontro. Sono molte le strade che Gesù percorre, ma ogni volta, sempre, ad ogni incontro ci accoglie come un amico sorridente, a braccia aperte, con parole che offrono benessere, pace, pienezza, armonia. Credere in lui fa bene alla vita. Vuole contagiarci di luce e contaminarci di pace. Lui sa bene che sono gli incontri che cambiano la vita degli esseri umani. Infatti viene dai suoi, con uno stile che prevede solo comunione. Viene e condivide pane, sguardi, amicizia, parola, pace. «Mangiamo insieme». Questo piccolo segno del pesce arrostito, gli apostoli lo daranno come prova decisiva: abbiamo mangiato con lui dopo la sua risurrezione. Perché mangiare è il segno della vita; mangiare insieme è il segno più eloquente di una comunione ritrovata, il gesto che lega, custodisce e accresce le vite.

Preghiamo

Preghiamo per tutte le coppie di sposi

2 pensieri su “Domenica 15 aprile

  1. . Elena

    Il saluto di pace, il toccarsi, il mangiare insieme creano e mantengono una relazione intima, una relazione di vita. Piccoli gesti che si rinnovano ogni giorno fra persone che si incontrano o che tornano ad incontrarsi. Eche si vogliono bene. Intimità che viene custodita e nutrita da piccoli gesti e da una tenerezza che lega per sempre. Preghiamo per gli sposi e per le comunità e le famiglie. Chiedo una preghiera per un’amica che ho perduto nelle pieghe della vita.

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  2. Luca

    Forte il contrasto tra l’annuncio di pace e l’atmosfera di paura. Penso a tutte le situazioni di difficoltà, di buio, di violenza in cui un annuncio di gioia, di speranza, di luce sembra impossibile, quasi fuori luogo. È invece il nostro Dio è proprio così!

    Prego per tutti gli sposi e per la nostra chiesa, perché impari sempre più a dialogare con le coppie.

    Buona domenica a tutti!

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