domenica 12 febbraio

di | 11 Febbraio 2017

trinità 6 domenica T. Ordinario – Dal vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:  «Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli.  Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio”. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna. Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo! Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.
Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.
Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio. Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”, “no, no”; il di più viene dal Maligno».

Commento

Il vangelo di Matteo ci mette spesso di fronte al problema della giustizia e ci aiuta a dare un significato nuovo a questa virtù, a questo principio morale che regola la società umana.
Matteo coglie come Gesù sia venuto a rifondare le relazioni non solo tra gli uomini ma tra Dio e gli stessi uomini. La giustizia da lui vissuta era quella che si basava sui 10 comandamenti. Da buon giudeo aveva colto come Gesù avesse portato nuove tavole della legge al nuovo popolo di Dio. Lui stesso aveva raccontato questa consegna con il discorso delle beatitudini: un nuovo monte Sion fa da sfondo alla trasmissione delle parole che orientano la vita e le pone a compimento della legge antica, pur creando una straordinaria soluzione di continuità che il “ma io vi dico” più volte ripetuto sottolinea e enfatizza. In questa parte del capitolo 5 Matteo racconta il seguito del discorso della montagna. Gesù riprende tre comandamenti fondamentali: non uccidere, non commettere adulterio, non dire falsa testimonianza. E li riscrive dentro il vangelo. Si uccide anche trascurando, calunniando, denigrando, non solo togliendo la vita. Si commette adulterio anche solo desiderando, appropriandosi di una persona per quello che ha e fa, senza considerare quello che è. Si rende falsa testimonianza ogni volta che le nostre parole sono ambigue e dicono solo ciò che è opportuno, umanamente rispettoso, non veritiero.  Le tavole della legge di Mosè definivano nettamente bene e male. Il discorso della montagna non dà definizioni, narra lo stato di beatitudine. Un racconto che entra nella nostra storia e nel nostro corpo, al punto da rendere evidente come sia necessaria un’adesione confermata nel tempo a questo spirito. Perché la nuova giustizia va a braccetto non solo con equità, ma anche con equilibrio, con un’umanità lavorata, consapevole, umile e intelligente.

Preghiamo

Preghiamo  per  Renato

4 pensieri su “domenica 12 febbraio

  1. Sr rita

    Gesù non è un distruttore del passato e neppur un sovverigore della legge. Il suo MA è un altro modo di concepire la vita le relazioni l osservanza. La chiarezza con cui Gesù chiede di scegliere da che parte stare è una sfida personale e collettiva specie in questi tempi
    Preghiamo per chi è bloccato da dubbi e paure. Ricordo mia nipote Daniela nel suo compleanno e due ragazze che domani qui in Brasile iniziano un tempo di aspirando.

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  2. Elena

    Gesù porta a compimento, a completamento ciò che era antico e precisa, con dovizia di particolari che toglie ogni dubbio, qual è la parte del bene e del giusto. Mette i pintini sulle i. Ma fa anche chiarezza sulle ambiguità, sulle convenienze,sulle ipocrisie di ogni tempo e dell’animo umano. Ci indica la vera strada che conduce alla giustizia, alla misericordia e all’amore di Dio senza mezze misure. E ci chiede di seguirlo. Nel completamento della nostra vita in Lui.
    A volte resto spiazzata dalla capillarità di Gesù, così senza mezzi termini, perché mi impone davvero una scelta ed una grossa responsabilità.
    Prego per coloro che fanno fatica a scegliere da che parte stare e anche per me stessa.
    Prego secondo le comuni intenzioni e affido all’amore di Dio Gianfranco e Fabio, giovani che ci hanno lasciato ieri… preghiamo per le loro famiglie nel dolore.

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  3. sr Alida

    Sono venuto a dare compimento ….Il vostro parlare sia si,si ,no,no.Gesu’ viene a rifondare le relazione tra Dio e l’uomo e tra gli uomini stessi …a dare equilibrio ,umanità lavorata,consapevole ,umile intelligente..Questa la risonanza che sento , oggi alla Parola e al commento..Alla legge dai la linea del cuore e della persona ..ritorna al cuore e guariscilo, solo così potrai curare i gesti :essere una piccolissima e umile goccia ,della Sorgente della vita…Parlare e tacere a tempo opportuno ,Capire che la norma è salvaguardia della vita ,custodia di ciò che fa crescere o diminuire in umanità .Si è sconvolgente il Vangelo ,ma se mi rende piu’umana ne vale la pena .
    Mi unisco di cuore ad ogni intenzione lieta o sofferta di oggi .

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  4. Silvia

    Certo, “L’annuncio del vangelo è affidato alla comunità dei discepoli di Gesù” dove ognuno dei discepoli é però unico, e con la sua personale storia di vita, strada facendo, può essere luce profetica, sale e lievito buono nell’impasto, annunciatore della misericordia di Dio, e proprio quel lui o quella lei che nel popolo d’Israele un tempo e oggi nella Chiesa non sembra essere degno… Mi solleva il fatto che Gesù per questo incarico non abbia scelto esattamente gli illuminati e neanche i veri pii del popolo, ma pescatori, pubblicani ecc. e per l’annuncio pasquale una prostituta! Forse è bene ricordare che, oltre ad annunciatori, rimaniamo i destinatari di questo stesso annuncio di conversione e salvezza!

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