6 domenica t.ordinario – Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.
Commento
Se vogliamo questo è il miracolo del coraggio, della trasgressione, dell’osare sia di Gesù che del lebbroso. Di Gesù perché osa infrangere tutte le regole della purità e si avvicina al lebbroso. Fa tre cose che sono contro ogni norma prevista per quanto riguarda l’incontro o il non incontro con il lebbroso. Ebbe compassione, tese la mano e lo toccò. Tutto è messo in movimento da quel “ebbe compassione”. Ma il punto più alto di questa trasgressione è in quel toccare. Il lebbroso non si può toccare! Con questo gesto Gesù dichiara che la pietas è più alta della regola. Osa avvicinare un impuro, osa infrangere la legge in nome della compassione. Ma anche il lebbroso non è da meno. Poteva rimanere ai margini, continuare a fare la vittima, oppure a protestare contro chi, in nome della purità, lo aveva cacciato fuori dalla città e costretto a vivere ai margini. Invece osa sfidare tutto questo, esce allo scoperto, smette di essere la vittima di turno, e si avvicina gridando la sua pena all’unico che lo può ascoltare, Gesù. Osa Gesù, osa il lebbroso, osano per una vita di relazione, osano per una pietà, osano contro la regola. Forse questo è il vero miracolo che ci manca, osare.
Preghiamo
in questa giornata mondiale del malato preghiamo per tuttte le persone che soffrono.
Se vuoi…puoi purificarmi. Signore, poni queste parole sulle labbra dei malati, dei deboli…e concedi la tua grazia che sana e rinnova interiormente la vita.
Se vuoi …Lo voglio guarisci ..Gesù tocca amando .Ebbe compassione,tese la mano ,lo toccò,,sono tre espressioni
di cura ,dell’altro/a Gesù tocca il lebbroso al di là di ogni regola,la carità prevale . e il lebbroso
non poteva non proclamare la guarigione .aveva riacquistato la sua vita di relazione,di incontro
con gli altri…Gesù pur rimanendo fuori dalla città ha incontrato tante altre persone per mezzo della persona che aveva guarito Signore insegnami il modo giusto di prendermi cura e di portarti agli altri Oggi giorno del malato,sana e guarisci i malati nel corpo e nello spirito come tu sai fare.
Mi piacciono molto alcune trasgressioni che restituiscono dignità e benessere. Mi piace questo osare oltre ogni comune senso del dovere o del non dovere. Credo che umanità, pietà, compassione, amore seguano spesso strade ed indirizzi altri….
Essere toccati da Gesù va ben oltre ogni comune senso di ordinario rispetto delle regole. Dà la vita…. se solo lo sapessimo un po’ di più…
Preghiamo per tutti gli ammalati e per chi se ne prende cura, toccando coraggiosamente ogni infermo e ogni
” intoccabile”…