domenica 10 novembre

di | 9 Novembre 2019

32 domenica T. Ordinario – Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie». Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».

Commento

Stando al testo appena letto, pare che l’idea di risurrezione di questa setta religiosa del tempo di Gesù, i sadducei – e di molti cristiani oggi – fosse quella di una semplice rianimazione di cadavere, poter vivere, dopo la morte, una seconda chance. La grande novità apportata da Gesù, è l’invito a pensare invece la risurrezione non come qualcosa che riguarderà l’aldilà della vita, ma l’aldiquà della morte. Gesù di Nazareth, ha narrato che il suo Dio è quello del roveto ardente del Sinai, che non volendo rivelare a Mosè il suo nome (cfr. Es 3, 14), lo invita piuttosto ad andare a liberare i propri fratelli dall’oppressione egiziana. In quell’atto farà esperienza dell’essenza di Dio. L’autentico nome di Dio infatti è quello di ‘liberatore’. Gesù ribadisce in questo modo che Dio non è il Dio che si preoccupa dei morti, ma dei vivi e soprattutto dei disgraziati, dei prigionieri, dei poveri, degli ultimi. Il nostro Dio è solo il Dio della vita e dei viventi, tra i quali Abramo, Isacco e Giacobbe, che sicuramente son morti ma che Gesù considera viventi, e quindi già risorti!
«Quelli che sono giudicati degni della vita futura… non possono più morire» (vv. 35s.). Interessante, Gesù sta prospettando una possibilità, una modalità di vita che permetterà di non morire più. E qual è concretamente? Vivere già ora da risorti, e dal Vangelo sappiamo che vive da risorto chi fa coincidere la propria vita (il proprio nome) con l’azione di liberazione (risurrezione) dei fratelli oppressi da una vita diminuita. Chi vive ‘risuscitando a vita piena’ i fratelli, è già risorto!
preghiamo

Oggi giornata di ringraziamento per la terra ringraziamo madre terra.

3 pensieri su “domenica 10 novembre

  1. Sr Rita

    Il Paradiso al di qua della morte….Mia mamma verso la fine dei suoi 100 anni diceva che il paradiso e l’inferno sono qui, dove viviamo. Al di qua della morte, appunto. Prego per sr Eliarosa che ci ha lasciato. Ora sa cosa vuol dire aver vissuto il paradiso al di qua e al di là della morte.

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  2. Elena

    Penso che la vita sia in Dio… non mi preoccupo della morte, perché ciò che devo fare è nel qui e ora. E se morire vuol dire condividere la bellezza di Dio con miliardi e miliardi di persone, in fondo, lo posso fare anche da viva…
    Ringrazio Madre Terra per i suoi tanti doni e per la sua grande accoglienza. Prego per ogni creatura e per quanti presentiamo ogni giorno al Signore, vivi e morti, con amore.

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  3. sr Alida

    Il Signore è il Dio dei vivi ! Voglio crederlo con tutta me stessa…..si muore una volta sola ,si vive ogni giorno …(dice qualcuno )e non si vive una volta sola, si vive sempre ..oltre il quì ed ora ,è la speranza e l’ordito che tiene unito il filo ai nostri cari che son già con il Signore ; mi unisco alla preghiera per sr Eliarosa ,per la nostra madre terra ,e per quanti incrociano o hanno a un tempo incrociato il nostro cammino .

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