domenica 1 agosto

di | 31 Luglio 2021

18 domenica T. Ordinario – Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, quando la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato». Allora gli dissero: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».

Commento

Dopo che abbiamo ascoltato domenica scorsa il racconto della moltiplicazione dei pani e dei pesci, oggi ritroviamo Gesù nella sinagoga di Cafarnao. Di fatto da quell’episodio dei pani, Giovanni costruisce nel suo vangelo un lungo discorso di Gesù proprio sul pane che viene chiamato discorso sul pane eucaristico.  Oggi siamo proprio all’inizio di questo discorso e la domanda di fondo è questa: perché mi cercate? Perché cerchiamo il Signore?  Perché ci garantisca il ‘pane’, un po’ di salute, magari una sicurezza lavorativa, il benessere famigliare? Forse a volte anche le nostre preghiere vanno proprio in questa direzione. Ma non è questo il vero motivo per cui dobbiamo cercare il Signore.  A volte cerchiamo più tutto quello che Dio ci può regalare che Dio stesso come grazia, come dono. Noi invece dovremmo cercare una relazione profonda, intima, di comunione, oso dire di amore con il Signore. Se non entro in questa comunione, se non divento ‘uno’, dall’altro mi aspetterò sempre qualcosa, un vantaggio, una risposta alle mie richieste. Dio però non mi sta dinanzi come un dispensatore di grazie, doni e miracoli, ma ‘dentro’; non sta fuori di me, ma è parte di me. Per questo la vita spirituale è infinitamente più grande e alta della vita religiosa; quest’ultima vive di prestazioni per un compenso, la vita spirituale è esperienza di un’unione nell’amore, da cui scaturisce lo stile di vita. E in ultima analisi la felicità.

Preghiamo

Preghiamo perché possiamo cercare di Dio in un rapporto di intima comunione di amore.

Un pensiero su “domenica 1 agosto

  1. sr Alida

    La vita spirituale è esperienza di amore, cerco il Signore perché è Lui e lo cerco per i suoi doni oggi, sono tanti i pensieri che si possono fare,, ma porto con me questa domanda, perché se cerco veramente Lui tutto mi basterà ma se cerco i suoi doni non sarà neanche una vera comunione di amore è vero che l’amore si nutre di piccoli e continui sacrifici (S. Bertilla Boscardin) prego perché possiamo cercarlo in comunione di amore.

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