demeritevole

Uno dei modi con cui si cerca di mettere all’angolo i poveri e tutti coloro che sono in difficoltà nella vita è quello di classificarli come demeritevoli, senza meriti. Leggo che tale questione è anche una teoria sociale e economica. Il commercio e il capitale cosa hanno fatto? Hanno creato il disprezzo per il povero dichiarando che non ha nessun merito. Questo ha permesso di metterlo nella categoria dello scarto. Ma c’è di più: di fronte a questa questione del demeritevole che è messo all’angolo si è creata come una seconda questione: il senso di colpa per dichiarare che devo essere benevolo verso lo scarto umano. Io parlo di un doppio smacco: il demerito che mette nell’angolo e il senso di colpa che non mi permette di agire secondo giustizia, ma secondo assistenza e bontà. Ma oggi abbiamo un’aggiunta, un fatto nuovo: non si tende più a creare quel senso di colpa nei confronti chi può fare qualcosa per il povero non meritevole. Si compie un’operazione più infima: si dichiara che il vero colpevole della situazione di miseria e povertà è il povero stesso, colui che è demeritevole. Se non ce la fai a studiare è demerito tuo che sei lazzarone. Se non ce la fai a lavorare è demerito tuo che sei uno svogliato. La colpa ricade sempre su chi non ce la fa. Ed in questo modo ci si lava le mani delle fatica dell’altro. Tanto è colpa sua che non si impegna abbastanza. Leggo oggi questi numeri: è il rapporto Oxam che lo dice: Quasi una persona su due (il 44% dell’umanità) vive oggi con meno di 6,85 dollari al giorno. e poi ancora: nel 2024 la ricchezza dei 10 uomini più facoltosi al mondo è cresciuta, in media, di quasi 100 milioni di dollari al giorno. Qualora il 99% dei patrimoni di questi multimiliardari “evaporasse” da un giorno all’altro, rimarrebbero comunque miliardari. E voi pensate che questo è solo merito di chi ha tutto e demerito di chi non ha niente?