crinali di montagna

di | 16 Settembre 2021

Mi piace questa foto. Tra crinali, camosci e gente di montagna, mi fa pensare a chi ogni giorno prova a stare sui crinali della vita. La foto è stata inviata da un amico storico di Namas. Quando andava in montagna, quando viaggiava per il mondo, quando faceva qualcosa di bello poi veniva alla cascina, portava le sue foto e le caricava sul pc di Namas il quale brontolava un po’ per le tante foto arrivate che poi doveva selezionare, archiviare, guardare e riguardare. Ma era contento quando arrivano tutte quelle foto. Ed era grato a quel suo amico non solo per le foto ma soprattutto per l’amicizia profonda che li legava. Purtroppo al tempo del primo Namas, quello delle stelle, dei sogni, quello del paradiso, non esistevano ne macchine fotografiche, ne pc, ne niente di tutto questo e allora tutto era affidato alla memoria, alla parola tramandata, agli scritti antichi che narravano di colui che salutava dicendo: saluto il divino che è in te. Forse anche lui ha attraversato tanti crinali di montagne, tanti crinali della vita. Mi ricordo di un amico, faceva e fa ancora il clown e il giocoliere: arrivava tirava un cavo tra due piante, calcolava il vento con un foulard colorato, saltava sulla corda tesa e ci camminava sopra, saltando qua e là, ma sempre in equilibrio sul suo filo. Arriva in fondo scendeva dal filo, faceva un inchino e aspettava un applauso. Forse quello era il suo crinale. Forse anche lui quando salutava con un inchino profondo diceva dentro di sé: saluto il divino che è in te. Pensate quante persone può essere Namas. Magari anche io ho il mio crinale da attraversare. Magari tutti noi abbiamo i nostri crinali. Riguardo la foto,. L’uomo va di corsa sul crinale, gli animali se ne stanno tranquilli sullo stesso crinale. Chissà perché noi andiamo di corsa sui nostri crinali. Se penso ai miei crinali dico che vado di corsa per paura e quindi ragiono dicendo: se corro arrivo prima in fondo e passa la paura. Ma non si fa così. Namas, quello della cascina ha attraversato tutti i suoi crinali, soprattutto quelli dolorosi imitandoi quei camosci: con calma, sostando un poco per tirare il fiato, per consentire al corpo a all’anima di ritrovare il giusto equilibrio, la giusta contemplazione del crinale, proprio come quei camosci. Un crinale lo si affronta nella contemplazione del crinale stesso. Bella la foto del crinale con camosci, ma che fatica stare sui crinali della vita

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.