COSE DA PRETE 5

di | 27 Novembre 2020
padre dall’Oglio

Leggo l’articolo di un amico su padre Dall’Oglio scritto in occasione dei suoi 66 anni. Padre Dall’Oglio è scomparso in Siria nel 2013 e di lui non si sa più niente. Aveva rifondato un monastero a mar Musa in Siria. Si tratta del monastero di San Mosè l’abissino. Tale monastero voleva essere un’occasione per riprendere la grande tradizione eremitica e cenobitica dei monaci del deserto, con uno sguardo sul mondo ortodosso e islamico. Ma non è di questo che voglio parlare, anche se il dialogo interreligioso è fondamentale. È questa frase dell’articolo che mi ha colpito:  “Quello che mi appassiona è cercare l’opera di Dio sulle tracce fangose delle strade della storia umana….. Amare gli altri, costruire ponti attraversando il confine per la pace e la riconciliazione. Erano queste le sue parole preferite”.  Fare cose da preti è un po’ così: cercare l’opera di Dio, cercarla sulle strade fangose.. costruire ponti, pace, riconciliazione. Sono sempre più convinto che oggi l’apostolato che il prete deve esercitare è questo, sta in quelle parole di padre Dall’Oglio. Voglio entrare nella storia umana per conoscerla e amarla. Voglio lasciare in questa storia umana la mia impronta, dentro il fango della storia ci sta anche la mia presenza. Non ho un Dio da difendere, ma un Dio da amare e che vuole farsi conoscere come l’amore. Non ho una chiesa che difende la non negoziabilità dei valori, ma una chiesa che costruisce ponti. Oggi è passato un gruppo di persone e una persona del gruppo dopo aver visto i campi, la casa, il santuario, ha sentenziato: la chiesa è sempre quella, ricca e nelle case dei preti non manca mai il pane quello buono. Ho sorriso un poco e avrei voluto mostrare il mio conto corrente, il mio pane normale condiviso al pranzo di oggi, il conto corrente della cooperativa e gli amici che ci aiutano, rischiando anche un dito della mano. Avrei voluto mostrare i ragazzi al lavoro. ma poi ho guardato la signora e mi sembrava troppo arrabbiata con i preti e ho lasciato correre. Ho cercato di sorridere mostrando dalla mascherina un sorriso buono. Non credo che sia arrivato il messaggio, la signora se ne è andata nella sua convinzione della nostra ricchezza e buon tempo. Stare dentro il mondo non vuole dire rispondere a queste storie, anche se possono essere vere e anche se a volte la chiesa ha dato questa immagine. Non vuol dire difendere ad ogni costo la chiesa. Vuol dire invece riconoscere i propri errori e creare sempre occasioni di dialogo costruendo ponti tra le varie parti. Non ho niente da difendere. Ho una vita da mostrare, non perché deve essere ammirata, ma perché la vita si mostra da sé stessa, si mostra nelle sue opere. E tutti vedono la vita e le opere di ciascuno. Io vorrei mostrare una vita il più possibile autentica, dove per autentico non intendo fare cose fatte bene, ma mostrare la mia fragilità e la mia forza, la mia tenacia e la mia debolezza. Mostrare me stesso così come sono. Camminando sulle strade fangose del mondo insieme agli altri uomini.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.