converti

di | 10 Agosto 2021

Ieri c’è stata un po’ di confusione tecnica e quindi la frase ultima era  come tagliata: di fatto era così: salva, ricordando, risalva il nuovo e il vecchio. Niente è da buttare via nella vita. E così riparto da qui. Devo come imparare a credere che nella vita non devo buttare via niente, che tutto si salva. È anche questo un percorso di cambiamento, oserei dire di conversione. Entrare in una nuova ottica attraverso la quale interpretare  la mia vita, ma anche interpretare il mondo intero. Non c’è uno scarto, tutto è salvato, non c’è uno spreco al massimo c’è uno spreco di grazia donata. Mi vengono in soccorso ancora le parole dell’informatica. Esiste, ed è ancora utilizzata la parola converti. Oggi i tecnici mi dicono che è una parola che può scomparire, soppiantata da altre modalità di lavoro. Ma intanto c’è ancora. E allora commentiamo questa parola. In genere viene usata per convertire un file da un formato all’altro. La più comune di queste operazioni è quella di convertire  un file che è in formato word in uno che diventa pdf. La stessa operazione la si può fare con la musica, con i film, con dei volantini. In pratica con tutto. E allora, non è che se in informatica tutto si può convertire, la stessa cosa la possiamo fare con la nostra vita? Tutto si può cambiare. Certo il file in formato word non si trasforma per magia e da solo in pdf, ma ci vuole la mano di uno che segue delle procedure e lo trasforma.  Io non mi converto da solo, non cambio grazie alla mia grande volontà, ma grazie alla grazia che mi è donata e che, se accolta, mi trasforma. Penso ancora a questa parola converti. Mi viene la tentazione di pensare che sei tu che devi convertirti, non io, sempre l’altro. L’operazione del cambiamento è sempre per gli altri: convertiti tu. No, il primo che deve cambiare sono io. E per finire c’è un’ultima questione riguardo a questa funzione converti. A volte mi arrivano dei file che non riesco a leggere ed è soltanto trasformandoli in altro formato che diventano leggibili. Converti è l’operazione che rende leggibile il testo. Lascio come una domanda. Non è che a volte dobbiamo convertirci per permettere a Dio e all’altro di capire la nostra vita? Non è che la nostra durezza e inflessibilità di vita rende impossibile una relazione buona? Converto la mia vita per renderla accessibile e leggibile all’altro.  Cambio per  cercare  di entrare in una relazione nuova con l’altro. Questo converti è allora il contrario del sempre uguale.

Un pensiero su “converti

  1. sr Alida

    si don condivido ,bello e impegnativo ,arduo questo converti ,mai una volta per sempre .

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