composizione 7

di | 7 Agosto 2020

È un’ opera di Kandinskij del 1913. Fa parte di un gruppo di 10 composizioni astratte. Questa è la n° 7. Una quantità enorme di segni e di colori riempiono il quadro. Una fatica districarsi lì dentro. È arte astratta, meravigliosa. Ma io oggi dico confusione, perché parto dal mio stato d’animo. Che è profondamente confuso. Cerco di tenere in piedi una strampalata cooperativa sociale e non riesco a far capire a chi lavora con me tre cose semplici. Ci ho messo dentro tutto quello che avevo e mi ritrovo in un mondo confuso. Cerco di fare come dice la parola, di mettersi a servizio, di stare in basso, di aiutare a crescere e lasciare andare… e forse di questi giorni nemmeno un grazie. Mi dico che va bene così perché non devo aspettarmi nessun grazie, però non funziona così, fa male. Punto e basta. un amico mi ha detto che elemosina amicizia perché si sente solo. Io ho risposto di cercare nel proprio cuore le risposte belle della vita. ma anche qui non funziona così. Ogni tanto mi sembra di elemosinare amicizia. Non so se Kandinskij quando ha dipinto questa composizione 7 aveva in mente la confusione o altro. Stasera non ho nemmeno voglia di approfondire la cosa sul mio libro di arte. Io vedo confusione perché sono confuso io. anche il mio gatto faraone mi guarda perplesso, non riceve la dose quotidiana di coccole e quindi decide che è meglio girare al largo. Partecipo a gruppi, salto praticamente la cena e poi mi sembra di star lì solo per assecondare altri. Sono confuso e basta. domani passerà. Ho provato a pregare ma il rimando che ho avuto dal mio cuore è la parola inutile. A me chiedono di condividere tutti i pensieri, perché siamo una famiglia e poi mi ritrovo a vedere che si fanno mille cose senza condividere. Il vescovo mi ha detto che devo obbedire in parrocchia, alla chiesa. E poi? Che cosa mi rimane tra le mani? E per finire chi vorrà costruire pezzi di storia che hanno il gusto delle cose belle, con uno come me? Oggi mi appartiene questa poesia di Turoldo, me la sento tutta addosso. “ Ve ne siete andati, amici. Ora nuovamente solo conto i vostri passi (prima insieme a scendere le scale, ad accomiatarci sul sagrato, più tardi possibile) e poi solo a sentire i vostri motori in corsa verso la pianura. E tornerete domani e dopodomani a rapirmi altre gocce di gioia con fatica aggrumata nella mia arnia d’inverno. Qui finisce Turoldo e qui riinizi io: Grazie per gli amici che ci sono, che mi portano da mangiare, che mi sorreggono, ma oggi è solo confusione.

4 pensieri su “composizione 7

  1. Anonimo

    Ieri sera mentre recitavo il rosario mi sono ritrovata a rivivere un dialogo con un’amica la cui madre molto anziana e difficile di carattere è ora in ospedale e di come i figli desiderino che ci muoia perché c’è troppa tribolazione e sono stanche… Ero triste perché mi sono resa conto di quanto poco amore sappiamo dare e ho pensato… Signore spero solo che almeno Tu saprai amarci, saprai non farci smarrire la nostra umanità e dignità anche quando di desiderabile non avremo nulla e quando saremo disamabili per il mondo intero… Tutti abbiamo bisogno estremo di Amore e miriamo o ad un Amore che sappiamo essere oltre noi… Siamo proprio molto poveri nonostante ci proviamo! Quell’Amore che esiste nel profondo di noi stessi si blocca di fronte ai nostri limiti umani… Non so se sono riuscita a esprimere il mio pensiero… E allora mi nasce questo salmo dal cuore…. Solo in Dio riposa l’anima mia, in Lui la mia speranza.

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  2. se rita

    E’ brutta questa situazione letta nella pittura e soprattutto sperimentata sulla propria pelle. Vista da vicino, la pittura, è incomprensive. Guardata a distanza è un insieme di colori, di forme, di movimento che indica vita in azione. Così è anche dentro la nostra storia intricata e confusa.

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  3. Anonimo

    Mi dispiace per questo sentire e questo stato d’animo… Che l’Amico che ha chiamato per primo tutti noi amici: chi non lo ha capito o lo ha rifiutato, rinnegato, tradito, così come chi lo ha amato ti doni consolazione per l’oggi e linfa vitale per ricominciare domani, perché anche da ciò che si patisce può nascere Sapienza e comprensione (gli uni per gli altri, dato che la fatica delle relazioni la sperimentiamo un po’ tutti, trovandoci sulla stessa barca, ma mai soli).

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  4. Miriam

    Se guardo da vicino il quadro resto attratta dai mille colori e linee e mi sento confusa …. Se lo guardo da lontano mi appare “uno spazio studiato” più armonioso…. contraddizione? A volte occorre allontanarsi dalla realtà e dalla quotidianità per far ordine e ripensare agli obiettivi … poi riavvicinarsi e reimpostare il cammino.

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