ci vuole attenzione

di | 10 Maggio 2022

A volte sono distratto e compio disastri. Succede in cucina, succede nell’orto, succede e basta. Succede anche con le persone. le mie disattenzioni, le mie superficialità provocano sofferenze e disastri. Mi ricordo don Berto grande missionario della Bolivia che diceva: mi vanto di una cosa, di non aver mai fatto piangere nessuno e di aver fatto sorridere tanta gente. Io purtroppo qualche pianto l’ho provocato grazie alla mia superficialità, alla mia disattenzione. Nell’orto questa disattenzione si traduce nello strappare le piante sbagliate, nello sbagliare i tempi, nel non guardare tutti i giorni quei pezzi di terra. Con le persone si traduce nella fatica della relazione, nella foga delle parole, nella distrazione dei gesti. Sì, devo ammetterlo son un po’ superficiale e distratto nella relazione con l’altro e quindi a volte faccio soffrire e provoco il pianto. Ancora una volta l’idea è molto semplice da dire, complessa da realizzare, contro la superficialità e la distrazione che fanno piangere, serve cura, attenzione, ascolto, presenza costante. Forse la parola giusta è puro di cuore. L’incontro con un puro di cuore è spesso l’incontro decisivo della vita. Grazie a quegli occhi che ci guardano non i modo distratto ma vero, riusciamo, fosse anche solo per un attimo, a connetterci con la parte più profonda e vera di noi; e sentendoci guardati così, ci sboccia dentro il desiderio della bellezza della vita. il puro di cuore non fa piangere come il superficiale. Francesco nel suo testamento ci dice che la sua conversione iniziò veramente quando cominciò a frequentare i lebbrosi di Assisi, abbattendo così la cortina di separazione della purezza dall’impurità. La purezza del cuore non scappa dai lebbrosi. Va loro incontro, li cerca, li ama, li abbraccia, li bacia. Il distratto non vede la sofferenza, il puro di cuore abbraccia la sofferenza dell’altro, la sofferenza del mondo

Un pensiero su “ci vuole attenzione

  1. Enrico

    Sono situazioni che accomunano tutti noi persone con limiti e inadeguatezze. E’ molto bello riuscire a riconoscerle come fai tu nei tuoi scritti. A me capita di capire di aver causato sofferenza solo quando la persona colpita me lo riferisce. Quanta strada e quanta erba ancora da togliere dall’orto. Buonanotte Sandro

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