c’era una volta il venerdì

di | 12 Settembre 2020

Non ho dubbi sul significato del venerdì. Mi mette di fronte alla bellezza e all’amore, che forse le due cose devono stare insieme, perché non c’è bellezza se non c’è amore e non ci può essere amore se non c’è bellezza della vita. E’ Venere che per un attimo mi porta nel venerdì. La dea dell’amore e della bellezza. Provate a leggere la sua vicenda, vi accorgereste che è di un amore troppo intrigante e effimero di cui si parla. Venere dea dell’amore effimero e intrigante. Erano un po’ così le storie di queste divinità. Ma su nell’olimpo gli dei rappresentavano le vicende degli uomini e oggi l’amore e la bellezza a volte sanno di effimero e di intrighi. Conosco un amore che è bellezza infinita. È l’amore di Gesù in croce il venerdì santo. Una passione d’amore per l’uomo tanto da morire di passione. Lui è la narrazione di un Dio che è pienezza d’amore, che non ha voluto stare sull’olimpo, ma che è sceso sulla terra, si è fatto carne e ha vissuto una vita che aveva il sapore di un amore dolce, tenero, pieno, forte e robusto. Il racconto della creazione narra che il quinto giorno, il venerdì nella nostra narrazione bislacca,  “Dio disse «Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo». 21 Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brulicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona. 22 Dio li benedisse: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltiplichino sulla terra». 23 E fu sera e fu mattina: quinto giorno. La parola che ama ha creato questo immenso tesoro che sono tutti gli esseri viventi. L’amore di bellezza ha come fecondato la terra, ha benedetto tutto e tutti, ha chiesto all’uomo di amare allo stesso modo. La creazione è un libro di parole che cantano l’amore e l’uomo non ha il diritto di disfare tutto questo canto d’amore. È colore di fiori, è foglia che vibra al vento. È animale che corre libero. È un miracolo d’amore. E Gesù ha semplicemente deciso di vivere e di far vivere tutto e tutti e per questo motivo ha donato la sua vita sul legno della croce. Lui ha vissuto tutti i giorni della sua vita come un atto di creazione e di amore continuo. La pienezza dell’amore non è la venere dipinta dal Botticelli, ma la croce di Gesù che e il suo ultimo atto d’amore. E allora caro venerdì donami di stare al fianco dell’uomo e non al centro della vita. Donami di capire che l’amore è l’unica strada, che l’amore è la scintilla che accende l’universo, che la tua passione d’amore è la mia passione d’amore. Gesù, abbi cura di me perché io possa perdonare la mia povera vita che tante volte faccio fatica ad amare, abbi cura di me, perché custodito dal tuo perdono io possa perdonare. Mi trema la voce a parlare di Gesù amore, di perdono e di bellezza, ma tu Dio che sei l’amore, stringimi forte, con te mi sento un po’ più forte e tenero insieme.

Un pensiero su “c’era una volta il venerdì

  1. Giuliana e Enzo

    Mi piace, se a muovere la nostra vita sono gesti e pensieri dettati dall’amore, questa acquisterà sapore è senso. È il segreto della felicità.

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