cammino

di | 2 Dicembre 2021

Altra parola che sta nella presentazione di don Alessandro Dheò. Quanto cammina e dove cammina non è dato da sapere, sappiamo però che cammina. E questo è importante. Non è una persone ferma, statica, ma dinamica e in movimento. Di don Roberto conosciamo la  passione per il cammino. Non era solo una passione, ma era lui stesso che camminava, in montagna, in casa, in ogni luogo, e quando la vita lo bloccò fermo incominciò a camminare con la mente e con il cuore. Dio ama un popolo perennemente in cammino, sempre in ricerca di una terra promessa. tengo stretto il mio cammino. Ho camminato tanto, a piedi, in montagna, in pellegrinaggio, insomma vita in cammino. Ma soprattutto sono un grande sostenitore di quel verso del poeta Machado che dice: viandante non esiste il sentiero, il cammino si apre camminando. Quando cammino capisco chi sono, quando sono in movimento, con in piedi, con il cuore e con la mente mi sento vivo. Camminare è attraversare i deserti dell’anima, della mente, del cuore, della vita per raggiungere la terra promessa. Camminare da pellegrino è cercare una meta al tuo viaggio, camminare da turista è sostare nella meta, non raggiungere la meta. In città si cammina per necessità, per hobby, in mezzo a mille ostacoli. Non è un vero e proprio camminare quello della città. In montagna il camminare è fatica, è lasciarsi alle spalle la valle per arrivare alla vetta, alla croce. Camminare con il cuore e la mente è da fantasia, da emozioni, da viaggio interiore, è l’incontro con la più profonda intimità, con il sé più profondo. Forse questo è il viaggio che temo di più, quel camminare che mi fa incontrare con me stesso. Mi fa impressione chi corre su quelle macchine in palestra, corre ma è sempre fermo. Corre ma non vede niente e spende soldi. Corre ma non si cimenta in un avventura. Quell’esercizio della palestra mi fa venire in mente come la preghiera può essere così. Quando prego e sono immobile, quando prego come in un doveroso esercizio, quando prego ma non incontro il mio cuore allora tutti si complica. Quando prego con la parole detta a memoria non sono un pellegrino che va verso una meta. Cammino e sento tutto il mio corpo proteso verso una meta. Cammino e sono vivo.

2 pensieri su “cammino

  1. Renzo

    Cammino e corro ma, sono lento e mi gusto la natura che Dio mi ha dato, penso ai miei limiti fisici ma anche di relazione e forse mi chiarisco le idee. Sono felicissimo perché la fatica è sempre più presente (forse l’età?) ma solo nella fatica riesco ad essere vicino agli altri. Grazie passione della corsa che mi aiuti a pensare, riflettere e godere del creato.

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