bianco divino

di | 8 Giugno 2021

quello che vedete qui in parte è un mosaico di Rupnik. È un artista che realizza mosaici. Il bianco è un colore prevalente. Si dice che i monaci che dipingevano all’icone alba del terzo giorno di digiuno dopo la preghiera intingevano il pennello nel colore. Non so se il nostro artista di mosaici, Rupnik, anche lui digiuna tre giorni prima di prendere tra le mani le tessere del mosaico. Io sono quasi convinto di sì. E, come nell’icona, dopo tre giorni di digiuno e di preghiera, così in questi mosaici emerge il senso del divino. Ecco il bianco che vorrei, deve avere il gusto del divino. Non del religioso, ma del divino, dell’oltre, del trascendente. Non posso pensare ad un mondo di sola terra, ma di terra e cielo. Di marrone e di bianco. C’è ne siamo un po’ dimenticati del divino in questi ultimi tempi. Non voglio fare il moralista, e nemmeno il predicatore ma il futuro dopo un anno di fatica deve avere un bianco che gusta di divino. Come i monaci che dipingevano icone, come il nostro maestro di mosaici, come ogni uomo e donna sulla terra, dobbiamo reimparare a dialogare con questo bianco che ha il sapore del divino. Spero davvero che l’umanità possa tornare a cercare l’oltre e non si fermi al presente, all’oggi. Il bianco non è un colore neutro, ma si avvicina alla divinità. Il bianco è il colore del candidus, cioè del candidato al cambiamento, del candidato alla nuova vita. non è il candito inteso come pulito. Ma è il segno di un passaggio. Con il lenzuolo bianco si seppellivano i morti come coloro che erano canditati alla nuova vita. è il colore del divino, che abbaglia, che trasfigura, che accende la luce. E allora il tornare bianchi vuol dire essere candidati ad un passaggio d’epoca che nessuno immaginava. Vuol dire lasciarsi trasfigurare da una nuova luce, vuol dire rinascere a vita nuova, quella vita che porta con sé il divino. Nel mio orto intravedo un po’ di bianco all’alba e al tramonto, quando la luce non è troppo forte e quando sembra che tutto si inonda di un colore leggero, trasfigurato. Tornare zona bianca è tornare a contemplare la luce della vita, è tornare ad amare la luce della vita. e allora prendo a prestito le parole proprio dell’artista che fa mosaici, Rupnik per augurare un ritorno ad un bianco che sa di misericordia divina: “Quando scoprirai nel suo sguardo misericordioso e sentirai che l’Amore ti avvolge come un balsamo, cambieranno tutte le tue situazioni che abbiamo menzionato adesso. L’uomo cambia a causa dell’amore che gli inonda il cuore. Egli pecca infatti per la mancanza di amore, o meglio, per la non accettazione dell’amore che lo attende nel cuore.” Ecco vorrei tornare a questo bianco d’amore

2 pensieri su “bianco divino

  1. sr Alida

    Bello grazie don di questo bianco che ha sapore divino .Bianco vita nuova…Vita sapore divino…quanto dovremmo ritornare a questo …

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  2. Dania Aceti

    Amore che inonda il cuore come quel bianco candore che sa di divino e che dovremmo ricercare in terra prima che in cielo, affinché terra e cielo si perdano e si innamorino l’una dell’altro.

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