Diciamo che in questi giorni sono un poco duro. Un po’ tanto duro. Faccio le mie belle fatiche e quindi divento duro, non nel senso che faccio il duro, ma che sono duro nelle parole e nei gesti. Almeno più duro del solito. Sulla mia scrivania si accumulano cose da fare e mi arrabbio perché non riesco a farle. Quando Davide Turoldo venne a sapere che era ammalto scrisse: “quando mi dissero il drago è certo insediato al centro del ventre come un re sul trono, bene , mi dissi, facciamo l’elenco delle cose che contano davvero. E l’elenco è tanto breve. La poesia ovvero la bellezza, l’amicizia ovvero la tenerezza.” Cerco di mettercela tutta per mostrare la bellezza della vita e la tenerezza dell’amicizia. Ma che fatiche!!! La bellezza ci salva perché è un dono di gioia, è estasi di amicizia. La bellezza ci salva perché è un atto di amore e di donazione piena. Ma soprattutto la bellezza ci salva perchè mette in gioco tutta la tenerezza della vita, cosa che mi manca in questo periodo. La tenerezza non un buon sentimento che si confonde con un senso di buonismo. La tenerezza che è il riflesso della bellezza è l’attitudine a comporsi in un certo modo. È l’attitudine ad imparare a comportarsi in un certo modo. Se vogliamo bellezza e tenerezza sono una conquista dell’uomo. E devono diventare la conquista della mia vita. La bellezza e la tenerezza non sono il rigore delle regole, ma uno sguardo attento sul mondo e sulle persone. Uno sguardo carico di coraggio e di misericordia, che non nega la verità della vita. In questo periodo in me prevale la verità e la regola. Un po’ meno la bellezza e la tenerezza. Verità, regola, tenerezza e bellezza devono impastarsi in me con la giusta amalgama. Ed invece io vado a periodi, a giorni; quindi un giorno prevale un elemento, un altro giorno prevale un altro elemento. Qui è nascosto un mio sogno che è anche il sogno di Dio: dare e ricevere, toccare e lasciarsi toccare il cuore, esultare e sentire la gioia dell’altro, oppure le sue fatiche. La tenerezza e la bellezza non hanno bisogno di effetti speciali, di grandi numeri, di decisioni ferme, irrevocabili, hanno invece bisogno di essenzialità, di una musica che va da cuore a cuore, da persona a persona, da persona al mondo intero. padre Vannucci disse: “Il giorno in cui tu vedendo due creature che si baciano dirai: sia benedetto Iddio perché nel mondo ci sono due creature in più che si amano, quel giorno tu sarai molto avanti nella vita spirituale!” Possiamo applicarlo a molte situazioni affettive irregolari, secondo la legge. E se il cristianesimo è questo, che ama l’alfabeto della vita, se tu sarai un cristiano così, allora una gioia lucente uscirà da te e andrà sul mondo come una benedizione, una benedizione per tutti che è fonte di bellezza e di tenerezza.
Tenerezza e bellezza come “musica che va da cuore a cuore, da persona a persona, da persona al mondo intero”. Un’anima che sfiora e si lascia sfiorare da altre anime… , due creature che si baciano, le cui labbra si avvicinano sempre più per sussurrarsi il loro amore…, la verità come due labbra che professano la loro fede… La poesia che ha ancora la forza e la capacità di cantare la bellezza della vita, nonostante tutto. E tutto sembra racchiuso misteriosamente nelle cose che sono piccole e possono sembrare insignificanti come il battito d’ali o il canto di un uccello, lo sbocciare di una rosa, il sorriso di un bambino… “Meraviglioso”, poter imparare ogni giorno a guardare sempre più attorno a noi, i doni che Dio ci ha fatto per nascere e ri-nascere ogni volta insieme all’alba.
Grazie Don Alessandro per le tue riflessioni e condivisioni