avvicinamenti

di | 24 Novembre 2022

Mi sono avvicinato all’orto. Qualcuno mi ha anche invitato ad entrarci. Ma non l’ho fatto. Secondo me non è ancora il tempo. Mi limito a guardarlo da lontano e a provarne un po’ di nostalgia. Poi succede che devo tornare alle mie faccende di tutti i giorni e non ho proprio tempo per pensare ad altro. La sera prima di un incontro, quando ormai il sole è tramontato e si fa buio e comincia a fare un po’ di freddo, riesco ad entrare nel mio orto. Da solo. Ci passo vicino, lo sfioro, non mi ci butto. Tutto qua. Mi sono anche avvicinato al mio cuore, so che devo guardarlo con più attenzione, so che devo in qualche modo prendermi cura di lui. So che necessita di decisioni, di sguardi, di pensieri e di sentimenti di umiltà e di coraggio insieme. Sfioro il mio cuore, come ho sfiorato il mio orto, ma nello sfiorarlo mi dico che per te ci sono. Tu cerca di esserci per me. Eccomi, per l’ennesima volta, eccomi con la mia vita. Ad ogni guaio che combina uno dei miei ragazzi chiede scusa, e poi aggiunge: ma non ti arrabbiare. Bellissimo modo per fare la parte della vittima e farsi perdonare dopo l’ennesimo guaio. Non voglio entrare in questa parte della vittima. Ma non voglio essere nemmeno quello che si giustifica. Voglio esserci con la mia persona, con la mia mente, con il mio cuore. So che comincerò ad esserci di nuovo quando metterò piede nell’orto, quando metterò piede nel mio cuore. Eccomi ci sono. Rimango seduto sul muretto di fronte all’orto e spero che lui mi possa in qualche modo venire incontro. Eccomi e rimango sulla soglia del mio cuore nell’attesa di una risposta al mio eccomi, di un segno sicuro di fronte alla mia disponibilità. Sant’ Agostino scrive in un celebre passaggio dialogando con Dio: “Tu eri con me e io non ero con Te” è vero il mio orto è con me, sono io che non sono con il mio orto. È vero il mio cuore è con me sono io che fuggo via dal mio cuore.

Un pensiero su “avvicinamenti

  1. srAlida

    Questa espressione “avvicinamenti” è l’orto, grazie don perché ciò che esprimi è racconti è esperienza di vita, di limite è di dono, di vera vita, orto o giardino segreto, vissuto e visto, va visitato sempre, capisco che ti manca… Per ciò che riguarda il chiedere scusa, ho da imparare dalle donne che sono qui al Mantello, perché vero a volte non c’è accoglienza tra loro, litigi… Ma vedo poi vere Riconciliazione.. Vero i poveri insegnano. Grazie don per il ritorno al tuo orto.

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