ascolto

di | 4 Dicembre 2021

Ascolto. Altra parola. La prima domanda che mi sono fatto è questa: ma come fa a fare tutte quelle cose? Prega, cammina, accoglie, ascolta, vive in un bosco vicino ad un eremo e di parole che descrivono la vita di don Alessandro Dheò ce ne sono ancora! Poi mi dico: non è che fa tante cose, vive e nel vivere fa queste cose. E allora non mi sembrano tante le cose che fa, ad una condizione: che si rimanga fedeli a quelle cose e non ci si disperda in mille altre cose inutili. Fare unità attorno a alcune parole. Ascolto è una parola affascinante e terribile, strausata, ma mai compresa. Apro la parola sacra e trovo l’inizio della preghiera dell’uomo religioso di Israele: ascolta Israele. Tutti i giorni ripetono questa preghiera. Ascolta. Don Roberto sapeva ascoltare. Io, diciamo che qualcosa so fare. Ma è un altro il problema. Il problema è se amo ascoltare, se mi fermo ad ascoltare, se non progetto l’ascolto. Amo ascoltare le storie, ma faccio troppe domande; vengo da una formazione che in qualche modo mi ha messo in testa valori, progetti, distinzione netta tra bene e male e quando ascolto a volte riaffiora questo desiderio di chiarire, di distinguere, di suggerire, a volte correndo il rischio di giudicare. Ritengo dopo tante parole, riflessioni e pensieri sulla parola ascoltare, di poter dire questo: serve un ascolto attento e recettivo del mondo, di Dio, dell’altro perché questo ascolto attento e recettivo non rimanda prima di tutto al consiglio da dare all’altro, ma rimanda al mio mondo interiore. Ascoltare l’altro mi conduce ad ascoltare il mio cuore. ci può essere un interesse verso l’altro, verso il mondo, verso.. ma l’ascolto è altra cosa. Io ho tanti interessi, ma mi chiedo se ascolto dentro questi miei interessi. Serve tempo, cura, attenzione per ascoltare, ma io devo far quadrare il tempo dell’impegno, del lavoro, delle riunioni e allora si corre veloce nell’ascolto, troppo veloce. Forse il più bel pensiero che meglio riassume e dice i miei poveri pensieri è questo tratto da i beati di Maria Zambrano: Per non perdersi, per non alienarsi, nel deserto, bisogna racchiudere dentro di sé il deserto. Bisogna introdurre, interiorizzare il deserto nell’anima, nella mente, negli stessi sensi, aguzzando l’udito a detrimento della vista per evitare i miraggi e ascoltare voci.

Un pensiero su “ascolto

  1. Renato

    … nelle mie piccole esperienze ho notato più volte che i non vedenti sono spesso più dotati nell’ascolto, nella memoria e nella riflessione sulle parole degli altri… Buonaserata

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