appartenenza

di | 16 Agosto 2021

A chi appartengo mi chiede una persona. Non ho una risposta immediata. E poi una distesa discussione tra amici credenti, atei e mussulmani sul fatto se Dio è uguale per tutti, se crediamo tutti nello stesso Dio. Ancora anche in questa discussione ritorna la domanda a chi appartengo. Secondo il mio parere non crediamo tutti nello stesso Dio, anche solo perché diamo un nome diverso a Dio. Io credo in un Dio che porta il nome di Padre, che è insieme figlio e spirito santo. Il problema non è se diamo un nome diverso a Dio e se siamo diversi tra di noi anche nel narrare la nostra fede. Io credo nella comunione delle diversità, non nell’uniformità del pensiero. Che bello sapere che Dio nella sua lunga storia ha pensato e realizzato modi diversi, pieni di fantasia per farsi conoscere agli uomini. Che bello pensare che possiamo rimanere diversi e fare comunione dentro le nostre diversità. Che dolore grande quando ogni religione è il pretesto per uniformare tutto e tutti ad un medesimo pensiero. Che dolore più grande ancora pensare che nel nome di un Dio si sono fatte e si continuano a fare guerre, che chiamiamo sante. Non voglio fare nessun esempio perché ci siamo dentro tutti allo stesso modo e la storia ci ha dimostrato come tutte le religioni hanno usato o sono state usate in nome di Dio per uniformare il pensiero. Ma torniamo alla nostra appartenenza: a chi appartengo io? Non ho in mente la citazione esatta e quindi vado a ricordi. Era la notte della domenica delle palme del 1212 e una donna di 19 anni si presenta alla Porziuncola di Assisi dove abitava san Francesco. Quella donna era Chiara d’Assisi. Si presenta lì perché vuole abbracciare la vita povera di Francesco, il quale per un attimo cerca di rimandare a casa quella donna perché nessuno fino ad ora aveva accettato una donna se non in convento per sole donne. Poi francesco ci ripensa e accoglie Chiara e come segno della vita nuova taglia i suoi capelli, gesto rivoluzionario perché fino ad quel momento solo il vescovo poteva fare questa cosa. Il passaggio più significativo, e qui vado a memoria, è questo. È notte i frati illuminano con delle torce il percorso che Chiara compie per arrivare alla Porziuncola. A chi appartiene Chiara dopo il taglio dei capelli? A se stessa e a Dio. È interessante questa doppia appartenenza. Noi in genere siamo portati a dichiarare che o apparteniamo a noi stessi e Dio diventa secondario, oppure apparteniamo a Dio e noi stessi diventiamo secondari. Francesco invece chiede di realizzare se stessi scegliendo di vivere in libertà, gratuità e responsabilità la propria vita e contemporaneamente di appartenere a Dio perché Dio offre il senso di una vita vissuta in pienezza. A chi appartengo io, Sandro? A me stesso e a Dio. So che tenere insieme le due cose è difficilissimo ma so che è così e questa è al pienezza della mia vita

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