ancora sull’arca

di | 28 Gennaio 2023

Il testo biblico che descrive l’arca dice così di questa barca – cesta: Farai nell’arca un tetto e, a un cubito più sopra, la terminerai; da un lato metterai la porta dell’arca. E poi ancora: Trascorsi quaranta giorni, Noè aprì la finestra che aveva fatto nell’arca 7e fece uscire un corvo. Quindi questa arca aveva una porta e una finestra. Era sigillata per essere impermeabile all’acqua, alla tormenta della vita, ma era anche dotata di porta e di finestra. Ho  provato a pensarci un attimo a questa cosa. Alla questione dell’essere impermeabile e della porta e finestra e ci ho ricavato queste indicazioni. A volte nella vita divento impermeabile a tutto e non voglio nemmeno lasciarmi sfiorare dall’idea di lasciarmi contaminare da qualcosa o qualcuno. L’esempio più grandioso di questa impermeabilità lo abbiamo vissuto durante il covid. Chiusi in casa come in un arca che ci proteggeva da tutto e da tutti. Impermeabili al virus. Quel periodo è stato così, ma per necessità, perché andava fatto così. Ma a volte succede che nella vita si diventa impermeabili alla vita stessa, all’incontro con l’altro, con il diverso. Meglio stare in un’arca sigillata delle nostre certezze che aprirsi al mondo. E poi ci sono porte e finestre. La porta è servita per far entrare tutti nell’arca. La finestra invece per far uscire prima un corvo e poi una colomba per verificare se tutto il diluvio era finalmente passato. L’uomo prima di rimettersi in moto, prima di uscire da quel suo spazio impermeabile ha bisogno di qualcuno che si faccia avanti, che diventi l’esploratore che rischia lui per tutti. Quando finirà la guerra ci sarà qualcuno che uscirà per primo alla luce del sole e dirà finalmente: libertà. Ma c’è un piccolo particolare. E se mandare avanti un corvo, una colomba, un esploratore volesse dire anche: ma io dal mio rifugio non voglio più uscire? Mi trovo così bene qui al sicuro e chi me lo fa fare di uscire per rischiare ancora. Allora la finestra è anche simbolo di quella spinta che la vita ci impone per tornare alla luce dopo il tempo della confusione. E ci vuole come un ordine perentorio per uscire dalle nostre certezze: la bibbia dice così: Dio ordinò a Noè: 16“Esci dall’arca tu e tua moglie, i tuoi figli e le mogli dei tuoi figli con te. Ti ordino di uscire da quell’arca. A volte ci serve un ordine così.

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