aiutati

di | 4 Maggio 2021

Qualcuno ha definito la provvidenza come un dono del cielo. Non so bene chi la detto. È un vago ricordo. Vi è come un’ambiguità, non tanto in quel dono dal cielo, che alla fine è proprio così, ma nel tentativo di spiegazione che noi umani abbiamo messo in atto di fronte a questo dono del cielo. le ambiguità sono di due tipi, quasi due poli distinti. È come se avessimo una specie di fiducia che alla fine qualcosa di buono succede sempre, che la provvidenza provvederà a tutto, che tutto si aggiusterà, perché la provvidenza arriverà ad un certo punto. questo è il primo polo, la prima ambiguità a questo dono del cielo. poi vi è l’altro lato difficile per me da accettare, l’altra ambiguità. Devo darmi da fare e allora la provvidenza arriverà, che è vero. Ma qui l’accento non è più posto sulla provvidenza, ma sul darmi da fare. ecco l’ambiguità: il mio darmi da fare. La miglior traduzione di tutto questo è aiutati che il cielo ti aiuterà. Sono due spiegazioni che non mi convincono troppo, che non rendono ragione della bellezza della provvidenza. Sono due poli che non arrivano al cuore di quel dono divino che è la provvidenza. C’è altro ancora da spiegare, da capire, da approfondire. Il rischio è che in queste spiegazioni non vediamo più un dono, ma una pretesa: io mi sono dato da fare e allora adesso la provvidenza deve arrivare. Io ho profondamente confidato nella provvidenza e allora adesso lei deve intervenire. L’ambiguità sta tutta qui. Non più dono, ma pretesa. E gli uomini di questi tempi se ne intendono profondamente di pretese e un po’ meno di dono. La prima regola, se si può parlare di regola, perché la provvidenza possa intervenire è aprire la porta del nostro cuore al dono, un dono inaspettato. posso usare per dire tutto questo la parola accoglienza. La provvidenza si accoglie così come arriva. Magari arriva in un modo che cambia i piani, ma arriva se non è pretesa, ma accolta. Forse provvidenza è luce sul futuro incerto, forse è cammino che si presenta davanti e che siamo chiamati a percorrere senza sapere bene dove andare. la provvidenza è sentire che Dio ci cammina accanto, che si prende cura di noi. la provvidenza è la certezza di un’alba di un giorno nuovo. Quando mi lascio andare a questo dono divino, dono del cielo, mi sento sereno, non ho quasi più paura e finisco di vivere di lamenti.

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