Oltre la buona sorte o la cattiva sorte c’è un qualcosa di più grande e impegnativo. La nostra fatica quotidiana è quella di doverci soffermare solo sul dato che vediamo. Un po’ lo facciamo per necessità, un po’ lo facciamo perché non abbiamo visioni, un po’ perché funziona così. A volte vogliamo solo vivere, lavorare, trafficare ma non ci soffermiamo su un oltre. Ci chiniamo sul nostro lavoro, sul nostro quotidiano e pensiamo che è tutto qua il mondo. E quando alziamo la testa vediamo solo dolore e allora riabbassiamo la testa per non guardare oltre. È come se noi ci muoviamo sempre su un primo piano della vita e della storia, il piano superiore è difficile da conquistare. Una semplice vetta a volte è meglio di una vetta impegnativa. Eppure anche se non sempre riusciamo a raggiungere la vetta impegnativa, noi cerchiamo almeno di essere consapevoli che esiste, che non manca, che c’è una vetta superiore, una stanza superiore in cui gli avvenimenti prendono forme e sensi diversi da quelli abituali. Dobbiamo avere la consapevolezza che esiste qualcosa sopra, qualcosa che da senso al resto, al quotidiano. Anche se non riusciamo o non vogliamo avere accesso al panorama superiore, dobbiamo sapere che quello sguardo più alto sulla vita esiste, è misterioso e invisibile ma c’è. lo scopo ultimo della nostra vita forse è essere consapevoli che esiste quel panorama superiore dove le cose, le vicende, la storia assume un significato diverso e di pienezza. È forse uno sguardo misterioso, un senso faticoso da decifrare, non è destino, non è buona sorte, ma lo sguardo buono di Dio sul creato e sull’umanità. La parola sacra quando racconta le sue storie lascia che l’uomo cammini su quel piano inferiore che è la storia del quotidiano, non ci vuole immediatamente portare al livello superiore. La parola sacra sembra dire: anche se non lo intravedi il piano superiore della mano provvidente e buona di Dio sappi che esiste, vediamo se possiamo cercarlo insieme. Non soffermiamoci solo al piano inferiore delle cose, delle storie, cerchiamo anche il piano superiore.
Grazie don fa bene pensare che ci sia un oltre, un piano superiore, che è essenziale al nostro vivere.
Forse dovresti usare meno il NOI, e più il personale singolo, se davvero credi che chi ti legge è comunque un po’ più attrezzato della moltitudine (che non ti legge comunque)
Grazie Don, continua a condividere i tuoi pensieri, ad alcuni arriveranno come un barlume di speranza e apertura verso l’immenso e verso ciò che ci apre la Parola di Dio, ad altri solo come belle parole. A me fanno svegliare con la voglia di migliorare me stessa, e il fatto che siano intrise della Parola di Dio come dici piano piano ci possono portare ad alzare lo sguardo da terra e dal quotidiano e sperare e cercare sempre il meglio in questa pochezza che a volte c’è nella quotidianità.